Il Comune di Venezia virtuoso nei pagamenti
Venezia e ancor più molti comuni della provincia sono tra i più virtuosi in Italia nel pagamento dei debiti che l’amministrazione pubblica ha con le imprese. Basta vedere la classifica pubblicata nel sito internet del ministero dell’Economia e della Finanza, in cui si indicano gli importi assegnati dal ministero e in percentuale i pagamenti effettuati e comunicati da ogni singolo comune entro il 23 settembre di quest’anno.
Da questa classifica, risulta che il Comune di Venezia, a fronte dei 110.375.000 euro avuti dal ministero, ha girato in pagamento alle imprese creditrici il 99,93% dell’intero importo. Ancora meglio si sono comportati gran parte dei comuni della provincia, che hanno liquidato alle imprese il 100% dei fondi avuti dal ministero, ovvero cifre che vanno da poco più di 1 milione a 300 mila euro.
Ci sono però anche delle amministrazioni comunali che sono un po’ indietro nei pagamenti, per esempio Noale che ha girato in pagamento alle imprese, al 23 settembre scorso, sue creditrici il 78,83 % dei soldi (1.039.000 euro) avuti da dal ministero dell’Economia e della Finanza. Ci sono, infine, amministrazioni di comuni (come San Donà, Scorzè, Fiesso,Torre di Mosto, Annone Veneto, Gruaro e Fossalta) che non hanno trasmesso i loro dati di “rendicontazione” al Ministero entro il 23 settembre scorso e, dei quali non è possibile, quindi, sapere la percentuale di pagamenti alle fatti con i soldi del ministero.
L’Italia nel 2010 era lo Stato europeo “leader” nella poco invidiabile classifica dei tempi di pagamento - sia nel settore privato che nel pubblico - e come se non bastasse, per il trend che ha fatto lievitare il numero medio di giorni di ritardo nei pagamenti alle imprese (che hanno eseguito lavori e fornito servizi) passati dai 27 del 2008 ai 49 del 2010, a fronte di una media nell’Unione Europea di 19-20 giorni. Gran parte dell’exploit negativo dell’Italia in Europa - come spiega un’analisi realizzata dai tecnici di “Icom - Istituito per la Competitività” - è spiegabile «dal comportamento tutt’altro che virtuoso del settore pubblico. Basti pensare che nel 2010 in Italia il ritardo dei pagamenti del settore pubblico era di 86 giorni, oltre il doppio di quello del settore privato, pari a 30 giorni. A fronte degli 86 giorni di ritardo registrati in Italia corrispondono 19 giorni nel Regno Unito, 65 giorni in Spagna, 21 giorni in Francia e 11 giorni in Germania, con una Media della Ue di 27 giorni». (g.fav.)
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