Il Comune di Meolo sborsa 170 mila euro

MEOLO. Con un accordo bonario, il Comune scrive la parola fine sulla causa legale aperta con l’ex Consorzio servizi tecnici Basso Piave. Il Comune verserà nelle casse consortili 170 mila euro. La...
F.GAVAGNIN MEOLO IL MUNICIPIO ..Meolo è il secondo Comune veneziano ad aver sottoscritto l’Accordo di pianificazione per il PAT, ma anche le altre amministrazioni comunali stanno lavorando in questa direzion - F.GAVAGNIN
F.GAVAGNIN MEOLO IL MUNICIPIO ..Meolo è il secondo Comune veneziano ad aver sottoscritto l’Accordo di pianificazione per il PAT, ma anche le altre amministrazioni comunali stanno lavorando in questa direzion - F.GAVAGNIN

MEOLO. Con un accordo bonario, il Comune scrive la parola fine sulla causa legale aperta con l’ex Consorzio servizi tecnici Basso Piave. Il Comune verserà nelle casse consortili 170 mila euro. La tortuosa vicenda ha inizio nel 2010 quando l’allora giunta Basso decide di recedere dal consorzio, destinato comunque a chiudere da lì a poco. Nel 2011 il Consorzio invia al Comune due decreti ingiuntivi, lamentando parcelle professionali e quote associative non pagate. Il ricorso del Comune viene respinto dal Tribunale.

«Nonostante i dubbi sollevati dal difensore del Comune, la giunta Basso ricorre in appello», spiega l’assessore Giampiero Piovesan, «la Corte d’Appello sospende l’efficacia delle sentenze fino a novembre 2017 per le parcelle e marzo 2018 per le quote. Purtroppo l’esistenza del contenzioso stoppa l’attività di chiusura del Consorzio, facendo lievitare i costi da sostenere, senza contare interessi e costi legali. Si arriva a giugno 2014, con la richiesta di arbitrato presentata dal Consorzio. Ci viene chiesto di nominare un nostro arbitro, nonché il pagamento delle somme spettanti e interessi per 228 mila euro, cifra da capogiro. Grazie ai buoni rapporti con gli altri Comuni coinvolti e consapevoli che tenere aperta ancora la questione avrebbe causato un allargamento del debito, siamo riusciti a ottenere un accordo. Tutto questo si sarebbe potuto evitare con un’azione oculata della precedente giunta».

Di tutt’altro avviso il centrodestra, per cui «il sindaco Aliprandi è riuscito a fare una transazione con la quale dimostra che il Comune ha torto su tutto. L’uscita nel 2010 era inevitabile perché altrimenti avrebbe significato continuare a finanziare il consorzio senza trarne benefici e aumentare il debito». (g.mon.)

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