«Il Comune chieda i terreni demaniali»

A sollecitare gli amministratori comunali in questo senso è Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, che ha scritto, nei giorni scorsi una lettera per ricordare che la legge 98 del 2013, meglio nota come «decreto del fare», offre la possibilità agli enti pubblici di «poter richiedere, a titolo non oneroso, beni immobili in proprietà dello Stato». Le richieste vanno presentate entro il 30 novembre all'Agenzia del Demanio e ai comuni viene riconosciuta una sorta di priorità, «laddove arrivino domande da più livelli di governo territoriale». Dunque aree demaniale a costo zero. E non si tratterebbe di canneti o paludi ma, ad esempio, a Sottomarina ci sono «il comparto ex Reduci (tra viale Colombo e il Lungomare, pochissimo edificato) e la Batteria Penzo (dietro il Kursaal e la caserma dei carabinieri) in parte già oggetto di concessione». Altre proprietà demaniali si trovano nella zona di via Barbarigo. Aree vaste e centrali, quindi, che potrebbero servire allo sviluppo turistico e su cui il Comune dovrebbe solo «pensare» a forme di investimento o valorizzazione, eventualmente in accordo con i privati, viste le difficoltà di cassa dell'ente locale. «Tra le varie occasioni perse, riusciamo a perdere anche questa?» punzecchia Bellemo «o, forse, vi sono altri disegni strategici che vedono di buon favore la disattenzione della pubblica amministrazione?». Bellemo ha protocollato la sua proposta il 13 ottobre: magari è presto per una risposta, anche se il tempo decidere non è davvero molto. (d.deg.)