Il commissario “sposa” il mare Candidati a sindaco contro i tagli

Niente finanziamento per la stagione remiera: per Bellati è «un insulto ai veneziani», Brugnaro parla di tradizione da rilanciare, per Casson «scelta inaccettabile». Moraglia canta le canzoni dei gondolieri

Da oltre due secoli il Doge non c’è più, quest’anno neppure il sindaco c’è, ma Venezia ha celebrato egualmente il suo intimo rapporto con il mare, grazie alla Festa della Sensa, attraverso il commissario straordinario. Venezia, con la frase «Ti sposo mare», e il lancio di un anello in acqua, ha rinnovato il suo voto che vale rispetto e protezione reciproca con le acque, secondo una tradizione nata nell'anno mille.

Ieri, nell’occasione del giorno dell'Ascensione, a gettare l'anello è stato il commissario Vittorio Zappalorto, nella Bocca di Porto del Lido circondato da decine di barche a remi delle Associazioni Remiere, mentre la messa, officiata dal Patriarca Francesco Moraglia, si è tenuta nella chiesa di San Nicolò del Lido. Quest’anno, però, una nuvola nera proietta la sua ombra proprio sulla relazione tra Venezia e la sua laguna, quella creata dal taglio della misera cifra di 200 mila euro - rispetto ai numerosi milioni di “rosso” - deciso da Zappalorto e dai suoi per le regate della Stagione remiera 2015, compresa la Storica del 6 settembre. Taglio che ha sollevato contestazioni e polemiche, anche se l’Associazione regatanti si è già rimboccata le maniche per organizzare in proprio la prossima scadenza, la Regata di Sant’Erasmo.

Ieri, in barca o dal Lido, c’erano anche alcuni candidati sindaco presenti alla cerimonia. «Si tratta di tagli inaccettabili», sostiene Felice Casson, «il Commissario non si rende conto di quello che vuole la città, a questo punto è meglio che lasci la questione a chi verrà eletto prossimamente».

«La festa della Sensa è un'importante occasione per tornare a pensare e rivivere la storia veneziana e le tradizioni di Venezia», afferma Gian Angelo Bellati, «Alla luce delle nostre tradizioni risulta pertanto ancor più incredibile un ulteriore atto contro la cittadinanza da parte del commissario Zappalorto, che vorrebbe tagliare, se non addirittura eliminare, i finanziamenti alle regate e allo sport di Venezia. Si tratta di un insulto alla storia della nostra città e di un gravissimo insulto ai veneziani».

Infine, Luigi Brugnaro dichiara: «Quelle della voga e delle regate è una tradizione veneziana che non solo va conservata ma rilanciata. Non ci può essere futuro se non si salvaguarda il cuore della città a partire dall’elemento del legame di Venezia con l’acqua».

Ad accompagnare, ieri, l’imbarcazione della «Serenessima», a bordo della quale c’erano il Commissario e il Patriarca, sono state decine di barche a remi delle Remiere: il corteo è partito dal bacino San Marco per raggiungere la Bocca di Porto del Lido, dove si è svolta la cerimonia dello Sposalizio con il mare. Quindi, messa e grande festa a San Nicolò del Lido, dove anche monsignor Francesco Moraglia si è intrattenuto a cantare le canzoni tradizionali dei gondolieri assieme alla gente. Il rito dello sposalizio del mare era stato ideato per commemorare due importanti eventi: il soccorso portato dal doge Pietro II Orseolo alle popolazioni della Dalmazia, minacciate dagli Slavi, il 9 maggio dell'anno 1000, e la stipula, nel 1177, del trattato di pace tra il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l'imperatore Federico Barbarossa.

Giorgio Cecchetti

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