Il commissario: "Nel 2015 Venezia rischia il default"

Per Zappalorto la situazione è drammatica e serve un intervento di Roma
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 07.09.2014.- Regata Storica 2014 Manifestazione Dipendenti Comunali.-
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 07.09.2014.- Regata Storica 2014 Manifestazione Dipendenti Comunali.-

VENEZIA. «La situazione è drammatica. Nel 2015 rischiamo di non fare il bilancio, e i sacrifici saranno ancora più pesanti. Non do nemmeno la colpa alla politica: i meccanismi di questo Patto sono impossibili, non si possono rispettare». Un augurio non proprio festoso quello del commissario Vittorio Zappalorto. Che seppur controvoglia («Avevo deciso un profilo basso, niente discorsi di fine anno»), accetta di tracciare un bilancio dei suoi sei mesi di governo.

Una situazione che rischia di peggiorare ancora se non arriverà qualche toppa da Roma. E il Comune ha già pensato di avviare un «Piano triennale di rientro del debito». Il contrario dei Piani di sviluppo. «La situazione? Esattamente come l’anno scorso», ammette sconsolato il commissario, «anzi peggio, perché allo sforamento del 2013 si aggiungerà quello del 2014. Spero che arrivi qualche provvedimento, perché ho visto che il sottosegretario Delrio si è reso conto della situazione drammatica dela nostra città».

Una situazione che Zappalorto dice di avere ereditato dalle amministrazioni passate. «Ma pensavo che il problema sarebbe stato quello di chiudere il bilancio e questo lo abbiamo fatto, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta», confessa, «ma adesso c’è lo scoglio 2015. E nelle condizioni in cui siamo la strada è in salita, non so se ce la faremo».

La colpa? «La situazione si è deteriorata negli ultimi dieci anni», dice Zappalorto, «ci contano anche le risorse che non abbiamo più e che sono venute a mancare come la legge Speciale, il Casinò, che una volta dava soldi e adesso ce li chiede, i trasferimenti dello Stato tagliati anche sui trasporti. In passato Venezia ha avuto più degli altri e adesso paga il conto». Lo rifarebbe il commissario? Ma sì», si lascia andare il prefetto, «perché questa città straordinaria merita il nostro impegno».

Ma il prossimo sindaco troverà soltanto macerie? «In questi sei mesi abbiamo fatto un lavoro importante, improntato un lavoro che spero potrà essere utile a chi verrà dopo di noi. E il prossimo sindaco avrà un compito di eccezionale gravità. Se saprà prendere in mano la situazione sarà un sindaco di eccezionale valore. Lo auguro a lui e alla città»

. Zappalorto ripercorre i sei mesi di vita travagliata della sua amministrazione straordinaria. La vertenza con i sindacati e i lavoratori del Comune, le accuse di aver messo in vendita il patrimonio immobiliare di pregio. «Mi è dispiaciuto ma non avevo scelta. E la situazione l’anno prossimo rischia di essere ancora peggiore». «Quanto al patrimonio», continua il commissario, «io sono contrario alla vendita. Farò di tutto per non farlo».

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