Il commercio è in crisi nera «Non abbiamo interlocutori»

Attacco frontale di Franceschi (Confesercenti) alla giunta Brugnaro: «L’assessore non c’è e il sindaco non ci ascolta». L’esperto di marketing suggerisce il distretto: a Treviso l’esperimento ha funzionato
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, municipio/ Incontro di discussione sul tema "Riflessioni sul commercio nell'area centrale di Mestre"
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, municipio/ Incontro di discussione sul tema "Riflessioni sul commercio nell'area centrale di Mestre"

A Mestre ci sono troppi centri commerciali, i parcheggi sono pochi e cari, gli affitti esagerati. Di più: l’80 per cento dei negozi è in franchising e comunque c’è la crisi. Ecco perché le attività chiudono e il commercio soffre, tanto che gli addetti ai lavori denunciano dopo l’estate un calo degli affari che si aggira attorno al 15% rispetto allo stesso periodo del disastroso 2015.

L’hanno detto all’unisono gli ospiti dell’incontro “Riflessioni sul commercio dell’area centrale di Mestre” organizzato ieri dalla Municipalità e coordinato dalla giornalista Marta Artico.

Le soluzioni? Una potrebbe essere la creazione di un distretto commerciale, guidato da una governance capace di mettere in rete negozi e amministrazione comunale. Ed è qui che casca l’asino. Perché, come torna a denunciare Maurizio Franceschi, direttore della Confesercenti di Venezia, «è difficile creare una governance quando non esistono interlocutori. Di fatto l’assessore al commercio non c’è e il sindaco non ci ascolta. Stiamo discutendo delle iniziative di Natale, ma non abbiamo ancora capito cosa si farà. Di certo verranno allestiti sei banchetti in piazza Ferretto. Possono bastare per rilanciare il commercio cittadino?».

Ecco, l’attacco di Franceschi all’amministrazione ha rappresentato la risposta più concreta a chi si chiede che fare per il commercio mestrino. E poco importa che l’assessore Renato Boraso abbia rassicurato i presenti sul Natale, periodo nel quale «cercheremo di adottare provvedimenti ancora più efficaci rispetto allo scorso anno», perché ormai il tempo stringe.

All’incontro sono intervenuti molti attori protagonisti del commercio in città. Come il direttore del Duca D’Aosta, Nicola Forte, che ha chiesto al Comune più eventi e park gratuiti nel fine settimana, ma poi ha ammesso che «la domenica non stiamo aperti perché a Mestre non c’è gente».

E l’ex assessore Andrea Ferrazzi ha evidenziato la necessità di «rigenerare i luoghi della città, come abbiamo fatto noi con l’ex deposito Actv». Ma la discussione ha trovato spinta in particolare nel racconto di Aldo Pellegrino, esperto di retail e marketing territoriale. A lui è toccato il compito di descrivere come funzionano i distretti, veri e propri centri commerciali all’aperto «provvisti di logo, marketing e governance». A Treviso l’esperimento è riuscito, tanto che fra il 2015 e il 2016 alla voce “nuove aperture” si registra un +9%, contro il -16% degli anni prima. E allora, interviene Franceschi rivolgendosi in particolare ai rappresentanti fucsia, «parlate voi al sindaco, visto che noi non ci riusciamo, e ditegli di dedicare una mezzoretta ad Aldo Pellegrino per farsi spiegare come si rilancia il commercio del centro».

Gianluca Codognato

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