Il comitato scrive a Zaia «Quali tempi per l’idrovia?»
Una lettera aperta con una serie di domande al presidente del Veneto Luca Zaia è stata presentata ieri mattina personalmente a Venezia dai responsabili del Comitato intercomunale Brenta sicuro, comitato che si batte per la sicurezza idrogeologica e la realizzazione dell’idrovia. «Gli abbiamo consegnato direttamente», spiega Marino Zamboni, portavoce del comitato, «oltre al nostro appello alla sicurezza idraulica – già sottoscritto da molte liste che si presentano alle elezioni di domenica 5 giugno in Riviera – alcune domande sul tema della sicurezza idraulica. Il presidente ha affermato che ci darà una risposta scritta a breve. Speriamo sia così».
Ma cosa hanno chiesto di preciso ieri a Zaia i comitati? «Presidente», dice la lettera consegnata al governatore, «al momento del suo secondo insediamento lei ha dichiarato che l’attenzione dell’amministrazione regionale sarà prioritariamente per la sicurezza del territorio. Al loro completamento i bacini di laminazione avranno la capacità di oltre 10 milioni di cubi, abbassando in maniera sensibile il rischio di inondazioni per vaste aree delle province di Venezia e Padova. Con il completamento dell’idrovia Padova-Mare si aumenterebbe decisamente la sicurezza di Padova e della Riviera del Brenta. Quali tempi vi siete dati per l’inizio e il completamento di quest’opera? E dove verranno reperiti i fondi necessari? Da più parti si vocifera di ferrovia sul percorso dell’idrovia. Cosa dice di questa ipotesi?» E poi: «Nel Ptrc regionale è ancora inclusa sul percorso dell’idrovia la famigerata “camionabile” che tutti (sindaci, Grap, Cav, Regione, comitati) non vogliono più. Quando la stralcerete?».
Infine sull’elettrodotto Dolo-Camin: «Nel percorso dell’idrovia sono collocati i piloni dell’elettrodotto progettato da Terna nel 2007. Il Consiglio di Stato nel 2013 ha imposto a Terna lo stop ai lavori La Regione intende muoversi per eliminare i piloni?».(a.ab.)
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