Il comitato scrive a Brugnaro «Rendi sicura via Caltana»

Scaltenigo. I residenti invieranno al sindaco metropolitano lettere ogni 30 giorni «Da anni bisogna intervenire, ma i nostri ragazzi restano sul ciglio di una pista»

MIRANO. «Manderemo una lettera al mese fino a che il sindaco metropolitano Luigi Brugnaro non ci risponderà». A parlare è il comitato Viabilità Sicura di Scaltenigo, stanco delle continue promesse mai realizzate. Sono anni infatti che il comitato chiede su via Caltana ovest, ribattezzata dalle cronache pista ad alta velocità, una pista ciclabile e qualche pensilina per i ragazzi e gli studenti costretti ad aspettare l’autobus in piedi sul ciglio della strada, mentre auto e camion sfrecciano loro accanto alla velocità della luce. Ma dopo anni e anni di richieste, ancora niente.

La via Caltana continua a essere una strada pericolosissima, senza pista ciclabile, stretta, di notte buia, dove basta il solo sfrecciare delle auto a far perdere l’equilibrio. E ora il comitato ha deciso di battere i pugni e ha indirizzato una lettera a Brugnaro, al sindaco Maria Rosa Pavanello, alla presidente del Consiglio comunale Renata Cibin, agli assessori e ai consiglieri tutti.

«Gentile sindaco metropolitano Brugnaro», comincia la lettera, «siamo il comitato che da ben 25 anni si occupa della nostra frazione, diventandone punto di riferimento non solo per la viabilità ma per ogni criticità per la quale i nostri cittadini chiedono aiuto. Ci rivolgiamo a lei per segnalare i gravi problemi su Via Caltana Ovest. Il nostro sindaco Pavanello ci ha assicurato che più volte ha parlato con lei dei tanti problemi che sussistono su questa strada, della sua pericolosità e della necessità di essere migliorata, per evitare il susseguirsi di incidenti sempre più gravi e purtroppo mortali come i recenti».

. Una strada che è rimasta sistemata per metà, presentando l’illuminazione e la pista ciclabile solo sul lato est. Ma il lato ovest è rimasto, inspiegabilmente, allo stato brado.

«Via Caltana ovest è rimasta com’era», fa sapere il comitato, «stretta, tortuosa, priva di illuminazione, in molti tratti priva di guardrail, costeggiata da un profondo fossato, senza pista ciclabile e percorsa ogni giorno da un intenso traffico di auto e camion, tanto da essere definita “autostrada senza pedaggio”».

I “ragazzi di una volta” del Comitato, però, pensano anche ai ragazzi di adesso: «Per di più», continua l’appello, «su questa strada, come in via Ballo’, i ragazzi sono costretti ad attendere i bus scolastici esposti alle intemperie e su un ciglio stradale inesistente. Ora che la Città metropolitana dispone di finanziamenti destinati alla mobilità, chiediamo di prendere finalmente in seria considerazione la necessità di migliorare questa pericolosa arteria».

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