Il collega: «Non mi ero accorto di nulla»
«Vorrei ci si chiedesse se è un bravo professore, piuttosto del perché o come, sia diventato donna. Questa persona è composta e seria nel lavoro; è un ottimo insegnante che interpreta seriamente il suo ruolo. Se fosse accaduto in una grande città, il clamore sarebbe stato ben più contenuto e magari, qualcuno gli porgerebbe delle scuse».
Donatino Fantin è il docente di fisica dello Scarpa Mattei che ha condiviso con L.B., ora Cloe, tante ore di laboratorio con i ragazzi. Sono amici da tempo, si sono confidati spesso. Ma la personalità “gender” di Cloe non era mai emersa, spiega. «Mi ricordo di aver notato», dice Fantin, ingegnere civile di Jesolo, ambasciatore onorario della Costa d’Avorio, «solo che aveva delle unghie un po’ lunghe. Per il resto era uomo a tutti gli effetti. Quella mattina, salendo le scale per accedere al laboratorio, mi è stato anticipato mezz’ora prima di entrare in aula che questo bravo insegnante fosse vestito da donna. La cosa mi ha un poco stupito. Sono entrato in aula e me lo sono visto davanti così, diventato di punto in bianco una vera donna».
Il professor Fantin ha cercato di sdrammatizzare la situazione. «Gli ho chiesto», racconta, «se si fosse tagliato i capelli, per ridere un po’ sulla capigliatura inconsueta per un uomo. Lui è rimasto molto serio e determinato, si è chiarito con i ragazzi che hanno ascoltato attentamente. Non ho notato scene di panico o di scandalo, anzi mi è parso avessero compreso. Ha parlato dei fenomeni che riguardano i transgender e sì, ha detto che d’ora in poi sarebbe stato la loro professoressa. E la mia collega. Lo ha fatto con una certa competenza. Credo che dovremmo tutti pensare al travaglio che ha vissuto finora. Mi auguro non ci siano problemi per la scuola, per gli alunni, per lui. Io la vedo positivamente». E conclude: «Non sono d’accordo con l’assessore regionale che lo discrimina, ci sono leggi che tutelano i gender anche in Europa».
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