«Il Click Day metodo barbaro stop all’iscrizione dopo 5 secondi»
Un sogno distrutto in cinque secondi e sessantatre millesimi. È stato questo, infatti, il solo tempo a disposizione per le 1700 aziende del Veneto che martedì mattina hanno partecipato al «Bando di finanziamento (telematico, ndr) Por Fesr 2014-2020 per rilanciare la Competitività dei sistemi produttivi», indetto dalla Regione.
Il segretario Gianni De Checchi, segretario facente funzioni della Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia, urla allo scandalo per la modalità soprannominata “Click Day”: «Il futuro di un artigiano non può dipendere da quanto velocemente inserisce il suo progetto nel portale», ha detto ieri De Checchi, chiedendo che nei prossimi mesi vengano designati dei criteri che contemplino il merito della società, l’effettivo bisogno e altre caratteristiche da definire in un tavolo costruito appositamente tra Regione e categorie.
I piccoli imprenditori ci hanno infatti messo mesi e mesi per costruire un progetto al fine di accedere a un contributo per la propria società, ma dopo una manciata di secondi è apparsa la scritta sul portale della Regione che il bando online per caricare le domande si era chiuso «per aver raggiunto il tetto massimo dei fondi messi a disposizione».
La cifra era di 6,5 milioni di euro per aiuti per investimenti in macchinari, impianti e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale previsti dal bando. Il contesto è quello dei finanziamenti europei per il piano quadriennale 2016-2020. Da qui a quattro anni usciranno molto spesso questi bandi, ma De Checchi sostiene che bisogna rivedere urgentemente il metodo. In tutta la Regione hanno partecipato 150 imprese artigianali, 51 nella provincia di Venezia selezionate su circa 8000: «Non è facile costruire un progetto – spiega De Checchi – e vederselo soffiare via con un clic fa rabbia. Non è possibile che la struttura di una società dipenda dalla velocità della connessione. Non si può gestire in un modo così barbaro l'ammissione ai bandi regionali». I prossimi quattro anni saranno caratterizzati da una serie di bandi che usciranno uno ogni mese o circa e che saranno incentrati su vari filoni di intervento per coprire tutte le esigenze per le imprese per la loro rivitalizzazione. In realtà anche il primo bando era andato così, ma si pensava che fosse sperimentale.
Ora però la Confartigianato della Città Metropolitana denuncia la scarsa serietà e chiede a gran voce di ripensare le modalità. Gli imprenditori avevano infatti tempo di inserire i dati del loro progetto dal 5 al 18 ottobre, ma l’invio era previsto martedì alle 10 di mattina. Nessuno aveva capito che il sistema calcolava il contributo richiesto fino all’esaurimento dei fondi. Adesso i progetti verranno valutati e se non funzionano si pescheranno da quella che si è scoperto essere una graduatoria basata sulla velocità di un click.
Vera Mantengoli
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