Il circo Nelly Orfei finisce sotto scorta
Lo spettacolo, come si dice, deve continuare, ma per garantire che tutto fili liscio questa volta sono dovute intervenire le forze dell'ordine: ieri sera, all'ingresso del parcheggio del circo di Nelly Orfei, carabinieri e poliziotti erano schierati in gran numero a presidiare la stretta strada che dalla rotatoria di via Bacchion porta ai tendoni illuminati.
Giovedì, infatti, dalle 19.30 i manifestanti di Lav, Meta e dei gruppi di lavoro del Movimento 5 Stelle sono tornati a far sentire la propria voce, ripetuta nei tantissimi striscioni, per dire basta all'uso di animali selvatici negli spettacoli; dopo quanto accaduto nei giorni scorsi, quando le proteste sono sfociate in tafferugli, la questura ha preferito evitare rischi e gli animalisti hanno dovuto accontentarsi di prendere posto nei parcheggi dei centri commerciali dall'altra parte della strada. «Vogliamo un circo con più artisti e meno domatori», dice Gianluca Esposito, organizzatore della manifestazione, «non siamo contro gli spettacoli, ma contro i maltrattamenti. Non vogliamo lo scontro ma informare i cittadini di cosa succede dietro luci e tende colorate: i genitori devono sapere dove stanno portando i loro bambini». Ai più piccini si rivolgevano dei volantini:il volto triste di un elefante dei cartoni animati che campeggiava tra gli slogan che invitavano a “scegliere un circo senza animali”.
«Vogliamo una risposta chiara anche dal governo», insiste Tatiana Zanotti, responsabile Lav per Venezia, «vanno ritirati gli incentivi statali a tutti i gruppi che impiegano creature selvatiche. Qui i maltrattamenti sono una realtà: c'era una giraffa fino all'altro giorno, ora è sparita e nessuno ci vuole dire che fine ha fatto».
Il circo Orfei sarà a Mestre fino al 7 settembre, ma le iniziative degli attivisti non si fermeranno: nelle prossime settimane è già prevista una manifestazione in piazza Ferretto, dove i giovani del M5S mostreranno ai passanti alcuni video choc sulle condizioni degli animali nelle gabbie.
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