Il Centro Rodari resterà aperto fino alla 18
FAVARO. Il Centro Diurno Rodari chiuderà alle 18 e non più alle 16. Il compromesso è stato raggiunto ieri dopo la protesta delle associazioni di familiari e pazienti, e annunciato dal primario di Psichiatria Andrea Angelozzi durante la Conferenza dei sindaci di Distretto, che si è svolta ieri pomeriggio. All’ora di pranzo, Angelozzi ha incontrato e ascoltato un familiare di un utente del Centro, Liliana Boranga, con la quale ha discusso le motivazioni e ascoltato le criticità. Anche le associazione Orizzonti, Lo Specchio e l’Aitsam, si sono subito mosse per difendere il Rodari. Nel pomeriggio la Conferenza dei sindaci, alla quale hanno partecipato oltre al direttore generale Giuseppe Da Ben, anche il primario Angelozzi, i sindaci di Marcon e Quarto, Andrea Follini e Silvia Conte, una rappresentanza di Cavallino e per il Comune di Venezia l’assessore alla Sanità e politiche sociali Simone Venturini.
«Siamo nell’ambito di una riorganizzazione complessiva del Dipartimento», spiega Venturini, «che parte dal presupposto che il numero di pazienti e la qualità del servizio meritava una riforma, che finalmente è arrivata. È stata illustrata nel dettaglio, prevede un potenziamento forte dei servizi, con l’apertura di un nuovo Centro di Salute Mentale a Favaro che servirà Marcon e Quarto sgravando Mestre, e che vedrà la riorganizzazione della qualità offerta in termini di attività che si svolgono nei centri, secondo nuovi standard internazionali».
Prosegue Venturini: «Sul Rodari, a fronte di una contrazione oraria, c’è anzitutto la volontà di offrire servizi di qualità. Inoltre si è convenuto, in sede di conferenza dei servizi, di adottare una soluzione dolce, con l’apertura fino alle 18, proprio perché dalle 18 alle 20 non c’era richiesta di utilizzo e quindi non ci saranno contraccolpi sull’utenza. La riorganizzazione secondo noi va colta con favore, un passaggio importante di miglioramento della qualità e del servizio, una riforma che se parte e va come deve, avrà benefici importanti sulla città». Non solo: «Aprirà con tutta probabilità a Favaro un nuovo tipo di servizio dedicato ai disturbi alimentari».
«Quello che ci preme mettere in evidenza», ha commentato il consigliere del M5S Elena La Rocca, «è che non si tratta tanto di tagli, ma è una questione di organizzazione. Il personale è lo stesso, ma la riorganizzazione è infelice perché è mancato il confronto con l’utenza con gli operatori e con chi ci lavora e il timore è che vada persa l’esperienza qualitativa costruita in 15 anni di lavoro».
Marta Artico
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