Il caso di Emra Gasi finisce in Parlamento
Potrà restare altri due anni in Italia in attesa di ottenere lo status di apolide. Una prima buona notizia da Roma per Emra Gasi, il giovane di San Donà che era stato fermato dalle forze di polizia durante un controllo e mandato in un centro di accoglienza in Puglia perché risultava clandestino. Emra, accompagnato dall’amico Denis Mazzon, è stato ricevuto dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Arianna Spessotto che chiede ora lo stato di apolidia per il 23enne.
«Ho avuto il piacere di incontrare a Roma, davanti alla Camera dei Deputati, Emra Gasi», dice Spessotto, «il giovane vittima di una vicenda gravissima di discriminazione che lo ha portato, dopo essere stato dichiarato clandestino, fino alla detenzione al Cie di Bari. A un anno esatto da quei fatti gravissimi, attraverso la pressione che abbiamo esercitato sul ministro degli Interni affinché Emra potesse rimanere in Italia, dove ricordo è nato e da sempre vissuto, la tragica vicenda di Emra sembra finalmente arrivata a un passo da una conclusione positiva, anche grazie alla mobilitazione nata a suo sostegno.
«Mentre la questura di Venezia ha rinnovato il permesso di soggiorno per motivi umanitari al giovane per due anni», prosegue il deputato Spessotto, «attendiamo ora la decisione del ministero dell'Interno e degli Affari Esteri che proprio in questi giorni dovranno decidere se accogliere o meno la richiesta avanzata dai legali di Emra per concedere al ragazzo lo status di apolide».
«Sono fiduciosa che la vicenda si risolverà presto», conclude, «nel migliore dei modi possibili e che il giovane sandonatese potrà vivere da libero cittadino sereno vicino alla sua famiglia, qui in Italia».
Emra aveva dimostrato con l’avvocato Uljana Gazidede, esperta di diritti umani, che esisteva in realtà un certificato di nascita a Napoli Secondigliano, dove si era trasferita la famiglia dalla ex Jugoslavia, in fuga dalla guerra nei Balcani, prima di arrivare in un campo profughi a Mestre. Una storia avventurosa per questa numerosa famiglia, che poi perse il padre a causa di una grave malattia e dovette affrontare mille difficoltà compreso il fermo di Emra finito nottetempo in un centro di accoglienza di Bari. Per lui si erano dati da fare gli amici e in particolare il fossaltino Denis Mazzon, sempre in contatto con la parlamentare Spessotto. (g.ca.)
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