Il caso dell’apolide in Parlamento
NOVENTA. Intervento di Arianna Spessotto del Movimento 5 Stelle: «Giustizia per Emra, deve restare in Italia». La parlamentare di San Donà presenterà un’ interrogazione urgente sul caso di Emra Gasi, ventiduenne di Noventa, apolide, ma spedito al Cie di Bari dopo che era stato invitato a presentarsi in questura a seguito dei controlli.
Nato in Italia da genitori serbi, nel Comune di Napoli, avrebbe fornito dei documenti ritenuti non validi, una copia conforme del certificato di nascita. Non ha poi chiesto la cittadinanza italiana al compimento dei 18 anni. Così non risulta alle autorità nato in Italia nè in Serbia, ma adesso rischia di essere espatriato come clandestino. «Emra è nato, cresciuto e vissuto in Italia», dice la Spessotto, «e in Italia deve restare. La sua casa è a San Donà, non è ammissibile che venga espatriato in un Paese, la Serbia, dove non è mai stato, lontano dai suoi affetti. Non ha violato alcuna norma di ingresso e soggiorno in Italia. È ingiustamente detenuto nel Cie di Bari e sta molto male, per cui ci stiamo impegnando anche a livello parlamentare per farlo tornare a casa».
«Nell’ingiusta ordinanza di espulsione», aggiunge, «dove sono state commesse diverse grossolane irregolarità ed è una vergogna che nessuno se ne sia accorto e abbia bloccato immediatamente il provvedimento. A firmare l’ordinanza di espulsione di questo ragazzo non è stato il prefetto di Venezia, come prescritto dalla legge, ma un funzionario che ha oltretutto inserito nell’ordinanza il numero di passaporto della madre di Emra che, a differenza del ragazzo, ha la cittadinanza serba».
«Non possiamo permettere», conclude, «che una burocrazia miope allontani ingiustamente questo ragazzo dalla sua famiglia e lo costringa a un esilio. Chiederò l’annullamento dell’ordinanza di espulsione al prefetto e agiremo in Parlamento perché possa tornare urgentemente a casa». (g.ca.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia