Il caso defibrillatori obbligatori, ma chi paga?

È uno dei tanti problemi denunciati dalle associazioni durante l’affollata riunione convocata dalla Municipalità che contesta le otto delibere “svuota funzioni”
Di Mitia Chiarin
Agenzia Candussi, giornalista chiarin. Assemblea con i rappresentanti delle associazioni culturali e sportive presso sala consiliare Municipalità Mestre via Palazzo
Agenzia Candussi, giornalista chiarin. Assemblea con i rappresentanti delle associazioni culturali e sportive presso sala consiliare Municipalità Mestre via Palazzo

MESTRE. Sala gremita ieri al Municipio di via Palazzo: va in scena il malcontento della Municipalità, che rischia di perdere funzioni, e delle associazioni culturali, sportive e sociali di Mestre. Duecento inviti sono partiti per l’assemblea pubblica con cui la Municipalità ha voluto rendere pubblici gli effetti negativi delle otto delibere del sindaco Brugnaro che tolgono competenze ai Municipi su temi molto sentiti: dai patrocini alle esenzioni per le affissioni, dalla concessione di spazi pubblici alla gestione di biblioteche, trasporti e refezione scolastiche, contributi del minimo vitale. Il presidente Vincenzo Conte con i delegati ha convocato l’assemblea per spiegare che «i tempi, con questa decisioni, per organizzare eventi e iniziative in città ora si allungheranno perché si dovrà attendere l’ok della giunta».

Un’assemblea affollata, dov’è emerso il malcontento delle associazioni che chiedono spazi, sostegno, magari anche contributi economici, e soprattutto non vogliono lungaggini burocratiche. L’idea è ora di una petizione al sindaco a favore dei Municipi.

L’associazione Mandragola si era inventata il “volo dell’asino” che attirava 25 mila persone per il Carnevale in piazza Ferretto e quest’anno non ci sarà «perché ci sono le luminarie del sindaco accese. Un pretesto per spegnere noi?», dice polemico il vicepresidente Luciano Zennaro. L’Union Boxe Mestre si lamenta perché nonostante la collaborazione di lunga data con le Politiche sociali del Comune non ha uno straccio di vetrina in centro. Ci sono piccole associazioni, che lavorano con i bambini down e non possono pagare 200 euro per una stanza. C’è il tango che chiede «permessi veloci». C’è l’Auser del centro Pertini (passata da 80 ad oltre 200 soci) che teme di perdere stanze. Ci sono le associazioni delle donne, come la 25 Aprile, arrabbiate con il sindaco per aver estromesso da piazza Ferretto il mercatino del volontariato. «Quest’anno gli incassi sono stati davvero scarsi per i progetti solidali che sostenevamo», è la denuncia. I forti come quello di Carpenedo hanno un cartellone annuale di eventi ma «i finanziamenti sono un miraggio da anni». E, per le associazioni sportive, c’è la grana dei defibrillatori da mettere nelle palestre. Claudio Bovo di Uisp Venezia denuncia: «L’obbligo dei defibrillatori scatta da giugno ma nel Comune di Venezia il problema non è risolto: secondo noi è il proprietario delle palestre a doverli acquistare, ci vuole personale formato all’uso. Come si fa a farli pagare alle associazioni?». Le Municipalità avevano studiato un escamotage, trovando uno sponsor che pagasse in parte i defibrillatori ma è mancato il confronto con l’assessore allo sport. La delega è del sindaco Brugnaro.

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