Il Carnevale 2021 sarà solo virtuale otto giorni di maschere online

VENEZIA. Niente Volo dell’Angelo, né balli nei palazzi, men che meno ressa nelle calli né selfie in Piazza San Marco. L’emergenza sanitaria cancella il Carnevale di Venezia, inno all’assembramento per definizione, e lo riduce giocoforza a una festa puramente virtuale, ridotta per numero di giorni, da vivere (per chi lo desiderasse) davanti allo schermo del computer.
Un anno fa
Nei giorni in cui anche il Brasile azzera il Carnevale di Rio de Janeiro, Venezia congela la manifestazione che proprio l’anno scorso, a fine febbraio, segnò lo spartiacque tra la vita di prima e la vita in pandemia. Un anno dopo il 23 febbraio 2020, domenica grassa che portò in laguna 60 mila persone nonostante l’epidemia da coronavirus fosse già alle porte, il sito ufficiale del Carnevale offre quello che può. «La magia del Carnevale di Venezia arriva da te – si legge nel sito – ovunque ti trovi, grazie a un calendario di eventi virtuali dedicati alla sua storia e alle sue tradizioni». Come il mondo dello spettacolo, dell’intrattenimento, anche il Carnevale cerca di salvare almeno il brand convertendosi allo streaming. Si riduce la durata della manifestazione, che avrebbe dovuto iniziare sabato 30 gennaio. Il mini Carnevale virtuale durerà in tutto otto giorni – il 6 e 7 febbraio e poi di nuovo dall’11 al 16 – che sarà un martedì grasso magrissimo. La festa online proporrà eventi digitali ad iscrizione, in diretta dalle sale di Ca’ Vendramin Calergi, dedicati a bambini (con laboratori, performance, racconti interattivi, concorsi), a teenager (attraverso travestimenti, tutorial, TikTok, contest, meet&greet con vari influencer) e anche senior, per il concorso della Maschera più bella con interviste e momenti di intrattenimento.
i canali social
In diretta su Televenezia (canale 71 del digitale terrestre) e sui canali social del sito ufficiale, il Carnevale farà entrare i visitatori nelle Stanze Virtuali dove troveranno improvvisazioni, musica, costumi, per quanto possibile.
il brand
Difficile immaginare una festa di pixel, a colpi di mouse, dal dicano di casa, ma tant’è: la volontà è stata quella di salvare il marchio Carnevale di Venezia, capace di attirare fino a 100 mila visitatori al giorno con entrate e indotto milionari.
l’indotto
La perdita, per la città, si aggiunge a un anno catastrofico, che pesa su tutte le categorie economiche del centro storico. Non solo alberghi, bar, ristoranti, ma anche taxi, gondole, guide turistiche, catering, costumisti, fioristi, parrucchieri, artigiani di maschere. Chi per un attimo ha immaginato di spostarlo ad altra data (Rio aveva inutilmente posticipato il suo Carnevale a luglio) ha dovuto cedere perché la primavera, l’estate e l’autunno dovrebbero (dovrebbero) essere ad altissimo tasso di eventi cultural-mondani.
i fatturati
Ai fatturati in picchiata fino all’80-90% in meno durante il 2020 vanno sottratti anche i mesi di gennaio e di febbraio, sui quali contavano più degli altri gli artigiani di maschere e gli atelier di costumi nei quali si cucivano gli abiti per i balli nei palazzi e gli spettacoli nei teatri.
i negozi di maschere
Così i negozi di maschere grandi e piccoli continuano a tenere la saracinesca abbassata in attesa di tempi migliori con la Biennale di Architettura, il Salone nautico al G20 fino alle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia. —
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