Il Candiani diventa blindato per la mostra “Attorno a Klimt”

Ultimi giorni di preparativi, apertura al pubblico il 14 dicembre: guardie armate per proteggere i capolavori, da Giuditta II alle opere di Zecchin, Schiele e Munch in arrivo dai Musei civici
Di Mitia Chiarin

MESTRE. Fervono gli allestimenti al centro culturale Candiani per l’inaugurazione il prossimo 14 dicembre della grande mostra che porta a in terraferma 80 opere delle collezioni della Fondazione Musei civici di Venezia, intitolata “Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e seduzione”. E nel centro culturale mestrino fervono i preparativi anche sul fronte sicurezza: l’arrivo delle opere d’arte porterà ad un investimento in sicurezza per potenziare le misure anti-intrusione e i sistemi di vigilanza.

Per garantire la sicurezza delle opere d’arte che arrivano a Mestre, in primis la Salomè, personaggio biblico diventato oggi emblema di seduzione, al Candiani arriveranno anche guardie armate. Serve infatti massima protezione per la mostra che prevede una vernice il 13 dicembre, alle 17, con ingresso ad inviti e, il giorno dopo, l’apertura al pubblico. I mestrini e i residenti dell’area metropolitana potranno ammirare la mostra voluta e organizzata direttamente dal Muve in terraferma fino al 5 marzo 2017.

La direttrice della Fondazione, Gabriella Belli, sta lavorando ad un ciclo di mostre pensate appositamente per il Candiani per portare l’arte contemporanea e moderna fuori dai musei veneziani nel cuore della città metropolitana di cui Mestre intende essere il fulcro, anche dal punto di vista culturale. Un impegno che ha visto l’amministrazione Brugnaro lavorare assieme alla direzione della Fondazione Musei civici per organizzare una serie di mostre che rappresentano una novità che sa di sfida e investimento sulla terraferma, finora esclusa dai circuiti culturali internazionale che hanno in Venezia uno dei poli attrattori.

Il pezzo più pregiato è la Giuditta II di Gustav Klimt, il quadro che il sindaco voleva vendere per fare cassa e che ora viene esposto fuori dal centro storico, per richiamare il grande pubblico dell’arte anche a Mestre. La mostra porterà al Candiani altre opere dei musei veneziani: “Principessa e guerriero” del muranese Vittorio Zecchin oppure il nudo di donna di Egon Schiele e ancora Munch e molti altri, opere selezionate per illustrare l'evoluzione del mito biblico da eroina a demonio seduttore. Un evento per Mestre, un altro passo avanti significativo nel panorama culturale della terraferma dopo l’esperienza del padiglione della Biennale a Forte Marghera.

Stavolta da Ca’ Pesaro, dal Museo Correr, da Ca’ Rezzonico, dal Museo Fortuny e da palazzo Mocenigo escono opere d’arte che saranno rese visibili in terraferma, al di là del ponte della Libertà. Qualche veneziano ha già storto il naso ma l’attenzione è grande in terraferma, territorio che ha “fame” di grandi proposte culturali.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Linea d’Acqua, che raccoglie interventi di Gabriella Belli, Flavio Caroli, Gian Piero Brunetta, Elisabetta Barisoni, Elena Marchetti e Matteo Piccolo.

La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19, con chiusura il lunedì. Aperture straordinarie tutti i venerdì, sabato e domeniche fino all’8 gennaio 2017 con la possibilità di visitare la mostra fino alle 22. Il 25 dicembre e l’1 gennaio aperture pomeridiano serali dalle 16 alle 22 e il 26 dicembre dalle 10 alle 19.

I biglietti d’ingresso sono popolari: 5 euro per l’intero, 3 euro per i ridotti con la possibilità il mercoledì di fare un percorso nell’arte con visite guidate gratuite in programma alle 10.30 e con repliche ogni fine settimana alle 15.30, escluso il periodo delle feste natalizio e di fine anno.

Il servizio resta invece attivo nei giorni 26 dicembre e 1 gennaio.

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