Il campus verso l’apertura pronte le prime residenze

Entro luglio 2019 sarà finito lo studentato più grande di Venezia con 650 posti  La speranza è che poi molti giovani si fermino e che venga vissuto dalla città



Sarà il più grande studentato di Venezia, ma potrà essere vissuto anche dai veneziani.

Ieri mattina al Teatro Santa Marta sono state presentate le prime camere del progetto di residenza studentesca dell’università Ca’ Foscari, avviato dal precedente rettore Carlo Carraro e portato avanti dall’attuale Michele Bugliesi.

I tre corpi edilizi (Parallelepipedo con 286 posti, Cubo con 136 ed Edificio Sud con 228), ubicati a Santa Marta e destinati a ospitare 650 posti letto, verranno ultimati a luglio 2019. «Il progetto generale è arrivare a 1000 posti nella primavera del 2021» ha detto orgoglioso dei lavori «I 225 posti di San Giobbe dovrebbero essere pronti nell’estate del 2010 e i 150 di via Torino nel 2021. Sui circa 7000 copriremmo le necessità di un buon 15%».

A Santa Marta il 51% dei posti avrà un prezzo calmierato a partire da 330 euro mensili a posto letto, inclusi 82 con borse di studio a partire da 230 euro. Le tariffe sono decise dall’Ente per il Diritto allo Studio Universitario di Venezia e i canoni calmierati in base agli importi stabiliti dal Contratto Abitativo Cencertato dal Comune di Venezia. Il restante 49% avrà invece un prezzo di mercato, per un massimo di 500 euro per posto singolo al mese. La priorità verrà sempre data agli studenti, ma quando non ci sono esami le camere potranno diventare a uso turistico per circa 50 euro a doppia. Le stanze sono equiparate a un albergo a 4 stelle e hanno una scrivania per studiare, un angolo cottura e un bagno, il tutto con impianti all’avanguardia. Quattro alloggi al piano terra sono riservati ai disabili. Oltre alle stanze l’area sarà muniti di una palestra e una sala conferenze, oltre che a molti spazi comuni.

L’obiettivo non è solo creare un campus veneziano, ma innervarlo nel tessuto della città, grazie a degli spazi fruibili anche dai cittadini, come il verde pubblico o un ristorantino affacciato sul Canale della Giudecca. Per creare un continuum tra residenza studentesca e città è necessario però che il Porto dia l’autorizzazione definitiva per lasciare che due varchi, realizzati per i lavori grazie a un’autorizzazione provvisoria, diventino definitivi, permesso non ancora arrivato. Si tratta di due muri che, se rimanessero abbattuti, non chiuderebbero l’intero complesso, ma lo aprirebbero verso San Basilio e il Canale della Giudecca.

Il campus rappresenta anche una speranza di ripopolamento per la città, come ha spiegato l’assessore all’Edilizia Massimiliano De Martin: «Molti studenti vivendo l’università in questo modo possono inserirsi nella città e rimanere. Il campus porterà linfa nuova, per questo spero che i 5 milioni risparmiati vengano reinvestiti per altre residenze». Il gestore della struttura sarà Camplus che è attualmente il più grande referente per strutture universitarie in Italia: «Gestiamo 12 studentati in Italia e uno all’estero, per un totale di 7000 posti letto» ha detto l’ad Maurizio Carvelli «Quello che caratterizza la residenza di Venezia è che gli alloggi non sono cabine, ma hanno mantenuto uno stile italiano con lo scopo che chi ci vive si senta parte della rete della città».

A dicembre partirà la campagna per promuovere i pacchetti iscrizione a Ca’ Foscari e alloggio. —



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