Il bypass dall’alto: campagna sventrata. Riapre via Gobbi ma restano tutte le paure

Mestre, l’assessore Boraso vuole un vertice con Anas, impresa e tecnici. Il Pd chiede che l’azienda relazioni subito in commissione

MESTRE. L’hanno chiamata la “Tav di Campalto”: basta guardare le foto aeree sul sito di Anas e il video girato dall’impresa Intercantieri Vittadello, che opera nel cantiere, per averne la certezza. I due chilometri di strada del bypass di Campalto sono una opera imponente, che taglia in due, sventrandola, la campagna ai lati di via Gobbi, a Campalto. La grande opera cambia il panorama e via Gobbi, strada interrotta per la quarta volta da domenica, a causa di fessurazioni dell’asfalto, diventa una stradina. Ieri sera dopo le 18, dopo i lavori di ripristino, la riapertura alle auto. Oggi tornano a transitare in via Gobbi anche i bus delle linee Actv 9,19 e scolastiche.



Il cantiere Anas nel 2016 è stato avviato senza una valutazione di impatto ambientale, ritenuta superflua. Il progetto è della Proger Spa di Pescara con la consulenza di Prometeo engineering e studio Colleselli. E la commessa è da grande opera: 40 milioni di lavori per 2 chilometri di strada che deve collegare via Orlanda a via Carlo Martello ed evitare che il traffico passi per il centro di Campalto. Avete calcolato bene: venti milioni al chilometro, cifra che lievita con gli espropri. Lavori iniziati nel settembre 2016 e arrivati al 69% con Anas che assicura che finiranno nei primi mesi del 2019. Tanti la considerano inutile visto che arriva dopo il Passante e la Vallenari bis.

Sotto via Gobbi deve passare una galleria stradale di 25 metri, tra due grandi pozzi. È qui che si verificano i cedimenti. Anas li chiama «lesione superficiale della sede stradale».

Quale sia la causa delle lesioni nessuno lo spiega. Impresa ieri al lavoro per sistemare, con un altro “taccone” la strada. Per oggi Anas annuncia il ripristino dell’asfalto.



Ma la domanda, sulla bocca di tutti, è una sola: «Ma sarà sicuro passarci sopra in auto?». L’assessore alla Mobilità Renato Boraso vuole una riunione urgente con Anas, alla presenza di tecnici e impresa. «Vogliamo rassicurazioni sulla ultimazione dei lavori e sul rispetto dei tempi. E vogliamo coordinarci, in vista della sistemazione finale di via Gobbi che è doverosa: sarà necessario utilizzare la strada realizzata per le abitazioni a ridosso di via Felci come alternativa per il traffico». Saverio Centenaro, consigliere comunale e metropolitano di Forza Italia, rincara la dose: «Credo sia necessario attivare la vigilanza sul cantiere da parte dei Lavori pubblici del Comune». Infuriato è il presidente della Municipalità Marco Bellato: «Quanto accaduto in via Gobbi è intollerabile e inaccettabile», dice. «Allo stato attuale sembra sia stato realizzato un cavalcavia invece di un sottopasso, e transitando è come stare sulle montagne russe, ci mancava solo questo dopo i tanti disagi patiti». E continua: «Sono preoccupato per la sicurezza e l’incolumità degli abitanti e mi domando se l’opera finita sarà davvero sicura. A questo punto non ci vedrei nulla di male se chi sta eseguendo i lavori si facesse affiancare da qualcuno di competente, perché così non si può andare e avanti». Il Partito Democratico in Municipalità e Comune presenta interpellanze. Da Favaro Alessandro Baglioni dice: «È intollerabile che a distanza di mesi dal primo crollo della strada non si sia trovata una soluzione definitiva che permetta di garantire ai cittadini la sicurezza e di evitare i pesantissimi disagi causati dalla chiusura di via Gobbi». Una commissione urgente con tecnici e amministratori di Anas viene richiesta oggi anche da Monica Sambo, capogruppo Pd in Comune. Il pressing mira ad ottenere da Anas azioni «risolutive e definitive, perché deve essere garantita la sicurezza degli utenti della strada e evitati i disagi». A Campalto è stata lanciata una petizione online per chiedere la messa in sicurezza della strada e c’è chi chiede di chiudere il cantiere. «Il sottopasso è nato male, continuare è solo arroganza», dicono. —


 

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