Il business degli affitti tanti alloggi sovraffollati
JESOLO. Venditori abusivi e clandestini assiepati negli appartamenti estivi, un business che continua, ma che la polizia locale è riuscita a fermare. E ormai quasi a stroncare se si pensa che solo al lido di Jesolo, dove in pochi mesi sono stati addirittura 20 gli appartamenti controllati e tutti con persone all'interno in sovrannumero rispetto alle normative del Comune.
La linea dura continua ormai da anni. Al lido di Jesolo arrivano fino a 1.660 o 1.800 cittadini del Bangladesh nei mesi di punta (giugno, luglio e agosto), senza contare senegalesi o magrebini dediti alle più svariate attività, legali o illegali che siano. Per loro un posto si trova quasi sempre, anche se gli agenti della polizia municipale jesolana hanno ormai monitorato con una certa costanza le aree in cui si trova la maggior parte degli appartamenti affittati a stranieri. La zona “calda” è tra piazza Marconi, piazza Brescia e piazza Mazzini. In ordine sparso, poi, sui 15 chilometri del lido ci sono sempre appartamenti a buon mercato che, magari vetusti per i turisti, sono un affare per questi cittadini stranieri che lavorano a Jesolo per un paio di mesi e pagano le stanze, o meglio i giacigli, 2 o 300 euro al mese.
In media vengono trovate una decina di persone in “buchi” tra i 20 o 50 metri quadrati. L'ultimissimo caso riguarda il litorale di Cavallino Treporti dove carabinieri e polizia locale hanno stanato i venditori, in tutto 5, ammassati in 15 metri quadrati.
A Jesolo, gli agenti della municipale, coordinati dal comandante Claudio Vanin, ne avevano sequestrato uno, ultimo in ordine di tempo, lo scorso 14 giugno, con 7 bengalesi in 37 metri quadri, due dei quali clandestini. Finora a Jesolo, in tutti e 20 i casi di sovraffollamento, sono stati multati per 450 euro ciascuno locatori, locatari e proprietari degli immobili, mentre è stato disposto al momento un solo sequestro dell'immobile.
Per quanto concerne le denunce, verranno ora esaminati i casi in cui erano accolti del clandestini per verificare la sussistenza del reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina nel territorio nazionale.
Nelle altre località turistiche delle costa veneziana non sono scattate ancora operazioni massicce da parte delle forze di polizia, ma non tarderanno, anche se il fenomeno è meno diffuso nelle spiagge di Caorle, Eraclea Mare o Bibione, rispetto ai litorale di Jesolo e Cavallino Treporti.
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