Il “buco” del Palacinema coperto alla vigilia dell’avvio del Festival
LIDO. È partito ieri mattina il «maquillage» del “buco” del Palacinema, per ridare all’area di cantiere - diventata ormai nell’abbandono una sorta di stagno per l’accumulo di acqua piovana – un aspetto almeno accettabile in vista dell’inizio ormai imminente della Mostra del Cinema. L’impresa impegnata nel cantiere fermo ormai da anni - la Sacaim-Rizzani De Eccher - ha infatti accettato l’invito del sindaco Luigi Brugnaro a ridare un minimo di decoro alla zona, anche se resta in piedi un contenzioso tra le parti, con l’impresa che ha già presentato ricorso al Tar contro il piano di fattibilità per l’area approvato dal Comune e reclami l’impegno firmato a costruire un palazzetto dal costo di 28 milioni di euro.
In attesa di una possibile transazione, si mette intanto una “toppa” al «buco». La Sacaim ha infatti asciugato l’acqua stagnante - che ha trasformato l’area in questi mesi in un ricettacolo di zanzare - e rimosso le piante e le erbacce che erano spuntate progressivamente nel degrado. Si è inoltre iniziato a ricoprire di terra i sacchi bianchi che sono stati posti da tempo sulla voragine e l’impatto visivo che l’area del cantiere sta assumendo, può far pensare che il «buco» sia stato effettivamente colmato. Così non è, la voragine è sempre lì e ci resterà a tempo indeterminato, fino a quando Comune Sacaim non avranno raggiunto un accordo economico. Anche se l’intenzione del sindaco è proprio quella di chiudere il “buco” e trasformare l’area di cantiere in uno spazio verde a prato, con piante e alberi, per la sosta. È quello che chiedono da tempo anche le associazioni ambientaliste lidensi, dopo il fallimento del progetto del Palacinema.
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