Il Bucintoro rinasce grazie a uno sponsor padovano
VENEZIA. In quattro anni il Bucintoro potrebbe essere ricostruito e sfilare a Venezia sfoggiando lo stesso aspetto che aveva prima che Napoleone in segno di sfregio lo bruciasse in Bacino San Marco, lasciando consumare in legno per giorni. Dopo un secolo la Francia per riparare all’offesa regala all’Italia 600 tronchi, provenienti da un bosco dell’Aquitania. La notizia è stata data nei giorni scorsi, ma solo oggi si è saputo il nome dell’imprenditore che finanzierà la prima parte del progetto.
Si chiama Alberto Peruzzo, ha 49 anni e si definisce «un uomo di passione e qualche volta anche di azione». Ieri mattina Peruzzo si è recato all’Arsenale per fare un sopralluogo. Di fronte a una parte già ricostruita del Bucintoro si sono incontrati il magnate padovano, il direttore dalla Fondazione Bucintoro e ideatore del progetto Giorgio Paternò con il regista francese Patrick Brunie e la portavoce dell’Unesco Valentina Zingari. Il regista ha infatti da anni messo in moto un progetto insieme al produttore Alain Depardieu, fratello dell’attore, per la realizzazione di un film formato da contributi di più registi, già presentato in parte alla Mostra del Cinema nel documentario «Il Bucintoro del Terzo Millennio».
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