Il Bosco di Mestre s’allarga con il parco di Campalto
MESTRE. Il Bosco di Mestre si allarga, inglobando il bosco-parco di Campalto. Ieri mattina cerimonia ufficiale di passaggio delle consegne dalla gestione del’Ive (Immobiliare Veneziana) a quella dell’Istituzione bosco e grandi parchi. Presenti l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Bettin, l’amministratore unico di Ive, Silvio Milanese, il presidente della Municipalità di Favaro, Ezio Ordigoni, il presidente dell’Istituzione bosco e grandi parchi, Giovanni Caprioglio, l’architetto progettista del Bosco di Campalto, Andreas Kipar, il delegato di Mestre Vincenzo Conte, il presidente di Veca (Venezia cavalli e ambiente) Enrico De Sordi, le Giacche verdi, il presidente dell’associazione La Salsola, Claudio Piovesan.
«È un altro momento importante», ha sottolineato Bettin, «di questa avventura straordinaria che abbiamo cominciato a intraprendere un ventennio fa, con un obiettivo che sembrava impossibile: far diventare Mestre, sino ad allora la città italiana con meno verde per abitante, un’area ricca di parchi e dotata di un grande bosco. Un obiettivo raggiunto grazie al lavoro di tante persone, a finanziamenti importanti, ad un disegno della città strategicamente ben delineato, che ha subìto gli aggiustamenti del caso, ma non è mai cambiato in questi anni. Chi sostiene che non c’è un disegno della città, beh blatera. Il disegno della città c'è e si rinnova di volta in volta: la linea dello sviluppo odierno è ben diversa da quella che aveva distrutto decenni fa la città. Certo, ci sono zone d'ombra su cui lavorare, ma ha oramai conquistato spazio un'altra città. Questo luogo ci parla anche delle vittime della distorsione della vecchia città e di una giovane che aveva voglia di vivere».
Il riferimento è a Giulia Abbadir, la giovane quindicenne travolta da un camion all’incrocio tra via Orlanda e via Gobbi, cui è stato dedicato simbolicamente il pezzo del polmone verde. «Il Bosco di Campalto», ha osservato Ordigoni, «è un’area verde che, da quando è stata inaugurata, nel 2008, è stata subito apprezzata e utilizzata dai residenti. L’obiettivo è ora di farla conoscere sempre più anche agli altri cittadini, rendendola più facilmente raggiungibile con la realizzazione di una pista ciclabile collegata da una parte a quella della barena, che raggiunge il parco San Giuliano, e dall’altra al percorso dei forti, sino ad Altino e alle alzaie del Sile».
«Quando ho iniziato ad occuparmi di progettazione nel 1969», ha ricordato Caprioglio, «questa città aveva 27 centimetri quadrati di verde per abitante, oggi il Bosco di Campalto è un tassello di un mosaico già chiaro. Da qui partirà un percorso che si congiunge con i forti e che, con un ponticello sullo Zero, proseguirà verso Altino e le alzaie del Sile».
La nuova gestione e manutenzione del bosco di Campalto da parte dell’Istituzione Bosco e Grandi Parchi avviene in esecuzione della convenzione sottoscritta tra l’Immobiliare Veneziana Srl e il Comune, che prevedeva il passaggio delle consegne dopo cinque anni dall’inaugurazione dell’area.
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