Il bluff del pugno di Cipriani: «Veneziani imparino a essere più tolleranti»

Il patron dell’«Harry’s Bar» lancia una provocazione: «A 83 anni ho dato un pugno ad un maleducato sul vaporetto». Molti ci credono ma è un bluff: «Messaggio ai veneziani: devono al turismo la loro ricchezza»
Arrigo Cipriani, owner of Harry's Bar, pours the bar's famous Bellini drink in his bar in Venice, northern Italy, in this June 16, 2006 photo made available Monday, April 7, 2008. Ernest Hemingway didn't have to worry about a strong euro, but Americans in Venice these days do, so the novelist's old haunt is giving U.S. tourists 20 percent off. The classy, pricey restaurant near St. Mark's Square was sporting a sign Monday, April 7, 2008, telling Americans they'll get the discount on all the items on the menu. The notice cites Americans' economic woes linked to the subprime loan crisis. (AP Photo/Luigi Costantini)
Arrigo Cipriani, owner of Harry's Bar, pours the bar's famous Bellini drink in his bar in Venice, northern Italy, in this June 16, 2006 photo made available Monday, April 7, 2008. Ernest Hemingway didn't have to worry about a strong euro, but Americans in Venice these days do, so the novelist's old haunt is giving U.S. tourists 20 percent off. The classy, pricey restaurant near St. Mark's Square was sporting a sign Monday, April 7, 2008, telling Americans they'll get the discount on all the items on the menu. The notice cites Americans' economic woes linked to the subprime loan crisis. (AP Photo/Luigi Costantini)

VENEZIA. Arrigo Cipriani, patron dell'Harry's Bar di Venezia, usa l'ironia per stemperare le ire dei concittadini stanchi di vedere sottratti i posti riservati sui vaporetti ad anziani, invalidi e donne incinte da aitanti turisti, poco disposti a cedere l'agognato sedile a chicchessia. Dopo aver letto sui giornali locali le proteste di un paio di veneziani arrabbiati con i villeggianti maleducati, ha preso carta e penna e scritto una lettera, raccontando di aver preso a pugni alla veneranda età di 82 anni un giovane «che non si voleva alzare per far sedere una povera vecchietta».

La lettera in breve è rimpallata su Facebook, accolta dai commenti entusiastici di alcuni veneziani che si dicono stanchi di subire le angherie dei «foresti» sui mezzi pubblici lagunari. Peccato che Cipriani, in realtà, ce l'avesse proprio con i suoi concittadini e la lettera fosse tutto un bluff. «La gente non ha più il senso dell'umorismo - commenta - mi spiace di avere creato tanto scompiglio, i miei concittadini non se la devono prendere, volevo solo invitarli a non essere così intolleranti».

Qualche volta, ammette, «i turisti esagerano e finiscono per schiacciare la città sotto la loro invasione» ma in ogni caso «l'unica soluzione è la tolleranza». «Tanto più - conclude Cipriani con un sorriso - che Venezia deve al turismo la propria sopravvivenza. Non ce lo dimentichiamo»

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