Il bianco doc batte la crisi boom del pinot all’estero
PORTOGRUARO. Decollano le esportazioni verso l’estero, il vino bianco dà uno «schiaffo» alla crisi. In un periodo in cui gran parte degli indici economici rimangono negativi e l’agricoltura denuncia sofferenze, un segnale in positiva controtendenza arriva dal vino, soprattutto da quello bianco, prosecco e pinot grigio in particolare. Per i produttori vitivinicoli, infatti, il 2013 si è concluso con un +7% per quanto riguarda l’export. È quanto emerge da uno studio effettuato dal Servizio agricoltura della Provincia, che ha effettuato un’indagine per tastare il polso di numerosi produttori vitivinicoli del territorio e, in particolare, delle zone doc (denominazione di origine controllata) del Veneto Orientale, dalla zona del Lison Pramaggiore e di Annone fino a quella dei vini del Piave.
Il successo sulle tavole straniere del “made in Veneto Orientale”, è il degno riconoscimento agli sforzi compiuti dai produttori locali. «Lavorano sempre per la qualità e per migliorare», conferma Fiorenzo Lorenzon, componente della Consulta vitivinicola del prosecco doc Venezia-Treviso. «I nostri produttori», assicura, «hanno come obiettivo primario quello di tutelare il consumatore e il mercato ci sta dando ragione».
Se nel complesso è tutto il vino bianco ad attirare l’attenzione dei consumatori stranieri, dall’indagine emerge che alcuni prodotti fanno segnare incrementi nell’export anche superiori al dato medio. È il caso del Prosecco, ma ancor più, per quanto riguarda il Veneto Orientale, del Pinot Grigio. «A stimolare i gusti oltre confine è soprattutto il Pinot Grigio, sempre più gradito in Austria e Germania», confermano dalla Provincia.
«Nel nostro territorio abbiamo un’agricoltura e una viticoltura d’eccellenza con produttori che lavorano mettendoci impegno, con l’obiettivo di portare sul mercato vini pregiati», commenta Roberto Dal Cin, presidente della commissione agricoltura di Ca’ Corner, «la Provincia da sempre tutela chi lavora per la qualità del prodotto. In questa nostra azione vogliamo continuare a coinvolgere le istituzioni, Unione Europea in primis». Per i produttori del territorio si tratta indubbiamente di una buona notizia, tra le tante difficoltà di questo periodo.
Non ultime le piogge, con l’ondata di maltempo di inizio febbraio che ha visto andare sott’acqua anche le radici degli stessi vigneti pregiati.
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