Il barbiere Rado celebra 50 anni di attività
MARGHERA. Cinquant'anni di attività sempre nello stesso negozio, tre generazioni di capelli tagliati dai nonni ai nipoti, il premio di categoria come responsabile dell'associazione di barbieri e parrucchieri campioni del mondo a squadre, e ora la pubblicazione di un libro che ripercorre la sua lunga e instancabile carriera. Domenica mattina, con una messa e una festa al patronato della Madonna della Salute di Catene, Marghera rende omaggio a Giorgio Rado, lo storico barbiere di via Trieste che da 50 anni, esatti, prima con il genero e dal 2006 da solo, gestisce l'attività al civico 46, piccolo ma sempre frequentato punto di ritrovo per intere generazioni. «Ho iniziato nel 1966», spiega Giorgio, come consuetudine per un barbiere senza interrompere il taglio “alla moda” ad un ragazzo di poco più di vent'anni, «che ero solo un bambino, come garzone grazie a mia sorella. Prima mi limitavo a pulire per terra e aiutare in bottega, ma avevo anche solo dodici anni e in realtà non mi piaceva nemmeno molto come lavoro, preferivo l'elettronica. Poi, con il passare degli anni, mi sono appassionato e non ho più lasciato». Così, da mezzo secolo, il negozio “Piero e Giorgio”, come dice ancora l'insegna, è il punto di riferimento del quartiere per un taglio e due chiacchiere in compagnia. «Non riesco a lavorare in silenzio», spiega Giorgio, «e quindi qua si parla di tutto e con tutti: sport, politica, attualità, mode che cambiano e tornano. Si diventa amici, e questa amicizia si tramanda dai padri ai figli ai nipoti».
Sulla sedia, a conferma, è il turno del giovane Alessandro, che spiega: «Vengo qua da quando avevo sei anni, e prima di me tutta la mia famiglia. Oltre ad essere di compagnia, è veloce e molto bravo». E abile lo deve essere per forza, se ha fondato una associazione di categoria, l'Uaami con sede a Padova, che vanta tra le sue file vari campioni italiani e un titolo del mondo a squadre.
Domani, alle 12, una nuova impresa si aggiungerà a quanto già fatto da Giorgio Rado nella sua carriera, con la presentazione del libro “Come si impara un mestiere”, biografia della sua vita narrata allo scrittore Alessandro Fort, ovviamente un suo cliente. «Quello che manca attualmente», spiega Giorgio, «è la possibilità per chi non avesse voglia di studiare di iniziare a lavorare presto come apprendista, di imparare un mestiere che gli sarà utile per tutta la vita. Iniziare a 18 anni mi sembra tardi, mi piacerebbe che i giovani avessero la possibilità di apprendere prima quello che troveranno nel mondo del lavoro».
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