Il Baracca non si vende più il Comune lo “ricompra”
MESTRE. Il Comune “ricompra” lo Stadio Baracca che aveva ceduto al Fondo immobiliare Città di Venezia gestito da EstCapital anni fa, quando pensava di metterlo sul mercato. E invece ora con la Giunta Brugnaro - preso atto anche del sostanziale fallimento dell’operazione del Fondo, lanciato con la Giunta Cacciari - torna sui suoi passi, visto che l’impianto è usato e interessa ancora a diverse società sportive mestrine. Il valore fissato per l’immobile, che così esce dal “pacchetto” di quelli prima gestiti dal Fondo e ora girati tutti dal Comune all’Immobiliare Veneziana (Ive), è di 3 milioni e 60 mila euro, rimborsando così le relative quote del Fondo, già alleggerito dalla vendita alla Cassa Depositi e Prestiti di Palazzo Diedo e Gradenigo e dalla cessione sempre a Ive - per 4 milioni di euro - di Palazzo Donà, in attesa che la partecipata lo reimmetta sul mercato.
Il Comune nel settenbre scorso aveva già deliberato di mantenere ancora per due anni l'uso dello stadio Baracca - per consentire così l'uso per l'attività sportiva, in particolare per la società calcistica Mestre - ma con l’obiettivo a fine agosto 2017 di liberarlo e metterlo interamente nelle mani di EstCapital, perché la società che gestiva il fondo immobiliare di Ca' Farsetti potesse procedere alla sua valorizzazione e eventualmente alla sua vendita, come era nei patti raggiunti con l'Amministrazione comunale. Era stato il risultato dell'accordo raggiunto dal sindaco Luigi Brugnaro con i gestori del Fondo immobiliare, ponendo così fine all'arbitrato che EstCapital aveva avviato per il mancato rispetto dell'accordo raggiunto dal Comune al tempo della creazione del Fondo Immobiliare Città di Venezia. Il Baracca infatti era uno degli immobili considerati non strategici che il Comune aveva inserito nel Fondo proprio perché potesse essere venduto. L'accordo era che però fino al 31 dicembre 2012 - e cioè circa due anni dopo il conferimento dell'immobile nel Fondo Città di Venezia - il Comune potesse mantenerne l'uso proprio per non interrompere l'attività calcistica all'interno dello stadio. A fine 2012 però il Comune aveva chiesto di mantenere ancora l'usufrutto sul Baracca - non sapendo dove collocare la società sportiva e l'utenza cittadina che utilizzava l'impianto, sottolineando come il fatto che il Baracca venisse mantenuto “vivo”, avrebbe evitato il degrado dell'area e il decremento di valore dell'immobile. Il riacquisto ora del Baracca da parte del Comune, lo riporta interamente nella sua disponibilità.
Enrico Tantucci
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