Il bar era una centrale di spaccio due arrestati all’Ikarus Pub
SALZANO. Il giro era buono, gli affari anche, facendo leva su posti frequentati da giovani. Ma venerdì sera i carabinieri e la polizia locale di Venezia hanno arrestato il gestore e il barista dell’Ikarus Pub di Salzano, accusati di spacciare cocaina nel locale. Uno è conosciuto dalle forze dell’ordine, legato agli ambienti della Mala del Brenta, si chiama Ivano Marigo, 61 anni, residente a Scorzè. L’altro, Alessandro Danesin, risiede a Zero Branco, nel Trevigiano e ha 38 anni. L’operazione ha permesso di recuperare svariata droga, materiale per lo smercio e soldi.
Gli inquirenti stavano tenendo d’occhio da un po’ quell’ambiente; l’indagine era scattata nelle scorse settimane e troppi elementi del puzzle cominciavano a combaciare sul possibile giro di droga all’interno. C’erano parecchi movimenti, divenuti giorno dopo giorno sempre più sospetti, tanto da attirare l’attenzione dei militari del Nucleo operativo e radiomobile assieme all’unità cinofila degli agenti lagunari. E non si erano sbagliati.
Il blitz è scattato l’altro ieri all’ora di apertura del locale; intuita la brutta aria in arrivo, Danesin ha cercato di disfarsi della droga ma gli è andata male: erano due dosi di 1,4 grammi di cocaina che le forze dell’ordine sono riuscite a recuperare. In quel momento è cominciata la perquisizione dentro l’Ikarus Pub ed è saltata fuori altra “roba”; il giro tra cucina, bagno e lo spogliatoio ha fatto emergere altri 44 grammi della stessa sostanza, stavolta suddivisa in 45 dosi. Non solo, perché c’erano 1.860 euro in contanti e gli inquirenti sospettano siano i ricavi dello spaccio, molto frequentato dai giovani.
Ma non era finita; carabinieri e polizia locale hanno controllato pure Marigo, gestore, di fatto, del locale intestato alla figlia. L’indagine ha fatto venire a galla altri 2,7 grammi di coca. I successivi setacci nelle rispettive case hanno consentito di rinvenire in quella di Marigo ulteriori 53,5 grammi di cocaina, 3 grammi di hashish, un bilancino di precisione e altro materiale per il taglio e il confezionamento. Il tutto è finito sotto sequestro. I due sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trasferiti al carcere di Venezia. Le indagini proseguono per capire se la coppia gestisse altro traffico di droga e avesse altri complici.
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