Il 15% degli abitanti non ha lavoro
MIRA. Disoccupazione alle stelle nei Comuni di Mira e Dolo alla vigilia di un autunno che sotto il profilo occupazionale si profila nerissimo. I disoccupati e inoccupati (cioè persone iscritte al collocamento in età lavorativa) sono 5.362 . Una percentuale del 15% della popolazione attiva, esclusi cioè minori, anziani e invalidi. A dare i dati per l’area è l’assessore provinciale al Lavoro Paolino D’Anna. «Il flusso degli ingressi nello stato di disoccupazione di persone residenti nei Comuni di Mira e Dolo (39 mila e 14 mila abitanti rispettivamente)», spiega D’Anna, «ha raggiunto gli 886 ingressi nel periodo gennaio-luglio 2013. Nel medesimo periodo dell’anno precedente (gennaio-luglio 2012) il numero degli ingressi in disoccupazione ha invece raggiunto il valore 800, quindi 86 ingressi in meno». Di fatto un aumento tendenziale dei disoccupati oltre il 10%. «Il flusso di iscrizioni alle liste di mobilità dei lavoratori domiciliati nei Comuni Mira e Dolo», continua D’Anna, «ha raggiunto quota 380 nel 2011 e 425 nel 2012. Quindi anche in questo indicatore si registra la crescita del +12%».
Per quanto riguarda i dati dell’anno 2013 riferiti ai lavoratori domiciliati nella circoscrizione del Centro per l’impiego di Dolo, per valutare correttamente lo sviluppo degli ingressi nella mobilità è necessario osservare solo le iscrizioni alle liste di mobilità ex Legge 223/91 (cassa integrazione ordinaria), in quanto le iscrizioni alle liste di mobilità ai sensi della Legge 236/93 (straordinaria) non sono state rifinanziate. Nel periodo gennaio-luglio 2013 sono state approvate 170 iscrizioni alle liste di mobilità ex 223/91 dei lavoratori di competenza del Centro per l’impiego di Dolo, una crescita del 48% rispetto al periodo gennaio-luglio 2012 quando le iscrizioni hanno raggiunto il valore di 115 unità. «Per quanto riguarda le assunzioni, cessazioni di attività lavorativa nei Comuni diMira e Dolo», conclude l’assessore provinciale, «il numero delle assunzioni registrate nel 2012 è calato rispetto al 201, mentre le cessazioni di attività rimangono sostanzialmente stabili. Più significativa invece è l’evoluzione dei saldi tra le assunzioni e le cessazioni che nel 2010 raggiungevano il valore positivo di +125 (quindi c’erano più assunzioni che cessazioni di attività lavorativa), nel 2011 il valore è diventato negativo (-140) e questa flessione negativa si è approfondita maggiormente nel 2012 raggiungendo il valore di -210 assunzioni rispetto alle cessazioni di attività lavorativa».
Una situazione occupazionale nerissima e su cui i due principali Comuni della Riviera e i rispettivi amministratori pubblici dovranno confrontarsi per evitare che questo problema, insieme a quello dell’emergenza casa, assuma proporzioni catastrofiche trasformando il tessuto sociale in una bomba pronta ad esplodere.
Alessandro Abbadir
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