Idrovia e nuove idrovore, è mobilitazione
VIGONOVO. Un flash mob e una affollata assemblea pubblica per rilanciare la richiesta di completare l’Idrovia Padova Venezia e il potenziamento dell’idrovora di Lova contro le alluvioni. Queste le iniziative organizzate fra venerdì e sabato dalle sezioni di Legambiente e dal Comitato Brenta Sicuro, a cui hanno aderito oltre un centinaio di persone. Sabato mattina si è svolto sull’idrovia a Vigonovo un “flash mob” organizzato da Legambiente Sarmazza–Vigonovo-Saonara, nell’ambito della iniziativa "Il clima è il mio pallino”. Oltre 50 persone, tutte dotate di cappellino e pettorina con i colori di Legambiente vi hanno partecipato. «Il completamento dell’Idrovia» spiega Marino Zamboni, portavoce dei comitati, «vedrà a breve la redazione del progetto preliminare. Fra le funzioni ci sarà la navigazione, grazie al transito delle navi che permettono il trasporto fino a cento containers sostituendo gli inquinati mezzi su gomma, e la creazione di un corridoio ecologico, la salvaguardia dalle grandi alluvioni oltre che un grande bacino per i momenti di siccità». Il costo per completare l’opera si aggira sui 600 milioni. Venerdì sera in municipio a Campagna Lupia si è svolto un affollato incontro pubblico sul mancato potenziamento dell’Idrovora di Lova che preoccupa tutti. Il sindaco Fabio Livieri ha ricordato i disastrosi allagamenti del suo paese nel 2007 e nel 2008. Francesco Cazzaro, presidente del Consorzio Acque Risorgive, ha invitato all’unità d’intenti ed anche ad azioni pubbliche per sbloccare l’iter fermo per vizi procedurali. mentre i comitati hanno evidenziato le grosse responsabilità della politica «che non è intervenuta nel territorio se non per urbanizzare».
Alessandro Abbadir
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