Idrofollie, litri d’alcol ai minori
SOTTOMARINA. «Ho solo assaggiato un po' di quello che c'era». Quando si è ripresa dal coma etilico, una quattordicenne di Chioggia ha spiegato così quello che le era accaduto al “Pool party free drink”, ovvero a una festa, al parco acquatico Idrofollie, in cui si beveva gratis. Il guaio è che, assieme alla ragazzina, centinaia di minorenni ha fatto lo stesso: “assaggiando” alcolici e superalcolici in quantità, sotto gli occhi indifferenti di adulti e maggiorenni che, probabilmente, pensavano solo a quanto stavano fruttando i 15 euro di biglietto d'ingresso al “party” che ogni ragazzino aveva scucito per bere spritz, cocktails e miscele improbabili, come birra e prosecco.
Per il momento al noto parco acquatico del litorale sono state interdette tutte le manifestazioni di pubblico spettacolo ma seguiranno conseguenze penali per la violazione della legge che vieta di servire alcolici ai minorenni. Tutto è iniziato la sera di venerdì 10 agosto, con la telefonata del pronto soccorso che segnalava il coma etilico al comando di polizia locale. La stessa sera un quindicenne, fermato alla guida di un ciclomotore, è risultato positivo all'etilometro: i due avevano partecipato alla stessa festa. Le indagini, avviate dal comandante Michele Tiozzo, hanno avuto in Facebook la prima fonte di informazioni.
In breve sono uscite dalla rete quasi trecento foto e nomi di ragazzi, più numerosissimi post relativi al Pool party Free drink di un tenore, a dir poco, sconcertante. «Chi ci conosce» scriveva, si sarebbe poi scoperto, uno dei giovanissimi organizzatori, «sa benissimo che con noi non si resta mai e dico mai a bocca asciutta. Alle nostre feste la gente è sempre andata via storta. Il free drink è free drink e non viene dato un solo tipo di alcolico ma tutti».
Dalle foto della festa vengono identificati anche ragazzini di 12, 13 e 14 anni, molti dei quali con lo spritz in mano. Con questo background di prove, che saranno usate in sede giudiziale, la polizia locale ha cominciato a contattare alcuni dei partecipanti alla festa e i loro genitori. È emerso che i titolari del parco acquatico avevano affidato al Country Club, un gruppo di giovani (18-20 anni), aspiranti dj e promoters, appartenenti alla buona borghesia cittadina, l'organizzazione dell'evento con musica e ballo in piscina, ma il cui punto di forza era la bevuta gratis (e non certo di acqua minerale) dalle 20.30 alle 22. Poi si pagava. Tutto organizzato in totale assenza di autorizzazioni amministrative.
Ma la festa non era in mano ai soli promoters: erano presenti anche i gestori del parco acquatico, con tanto di dipendenti, baristi e bagnini. Il bar delle piscine ha funzionato a pieno regime per tutta la sera e addirittura vi erano degli adulti, come risulta da molte testimonianze, che "controllavano" la somministrazione dell'alcol ma, evidentemente, non lo facevano per tutelare i giovanissimi clienti.
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