Ideologia gender, censura sull’incontro dei cattolici
MOGLIANO. Niente patrocinio del Comune e niente comunicazione ai genitori: aleggia il sospetto della censura sulla recente iniziativa promossa dall'Age (Associazione Italiana Genitori) per affrontare i temi dell'educazione all'affettività nelle scuole. Lunedì sera si è svolto nel centro sociale di Mogliano, in piazza Donatori di Sangue, un dibattito sui temi caldi della parità di genere, l'omofobia e le conseguenti declinazioni nel mondo scolastico. Proprio mentre impazzava in tutta Italia la polemica per il “gioco del rispetto” introdotto a inizio marzo nelle scuole del Comune di Trieste, a Mogliano il consiglio comunale approvava l'adesione alla rete Ready: rete nazionale per antidiscriminazioni per l'orientamento sessuale e identità di genere. I genitori e le associazioni cattoliche in entrambi i casi hanno alzato gli scudi e protestato contro quella che viene definita “Ideologia Gender”. Su questi argomenti, amplificati dal fatto che si discute il loro insegnamento nelle scuole d'infanzia e primarie, diverse sensibilità sul piano etico contribuiscono a creare vere e proprie voragini politiche e punti di vista molto conflittuali tra loro. Così deve essere avvenuto anche nelle scuole moglianesi, considerato che l'incontro di lunedì è stato “oscurato” sia dall'amministrazione comunale sia dai dirigenti scolastici, che hanno negato la distribuzione degli inviti.
Pietro Scomparin, del direttivo dell'Age, smorza i toni: «Sono mancati i tempi tecnici» risponde salomonicamente «le scuole volevano che ci fosse il patrocinio del Comune, poi abbiamo deciso di farlo senza il patrocinio per andare in velocità. Non voglio alimentare polemiche. È stato un incontro positivo quello di lunedì sera al quale hanno partecipato un centinaio di persone».
L'Age, storica sigla di rappresentanza dei genitori di area cattolica in netta contrapposizione con il Cgd (Coordinamento genitori democratici) ha dovuto però fare i conti con una serie di freni che non sono affatto consueti. «Il regolamento consente la distribuzione di tutte le iniziative culturali e formative delle associazioni dei genitori» spiegano al consiglio d'istituto. Invece sia Nerio Bellemo, sia Marilisa Campagnaro, i dirigenti dei due istituti comprensivi moglianesi, di fatto hanno negato la distribuzione dei volantini. Che ci sia lo zampino del sindaco? Non lo ha mai dichiarato pubblicamente ma Carola Arena è molto distante dalle posizioni di coloro che evocano la presunta “Ideologia Gender”. L'adesione del Comune alla rete antiomofobia lo conferma. Il primo cittadino commenta così la mancata concessione del patrocinio all'iniziativa: «Ci hanno mandato alcune mail, poi niente».
Matteo Marcon
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