Identificati i vandali del Lusenzo nei guai un gruppo di adolescenti

Chioggia. Hanno commesso l’errore di filmarsi con il telefonino mentre spaccavano le panchine ma le immagini sono finite nelle mani della polizia. Rotte anche le panchine dell’Isola dell’Unione

CHIOGGIA. Sarebbero stati tutti identificati i componenti del gruppo di adolescenti che, l’altra notte, si sono fatti riprendere con il telefonino mentre estirpavano dai supporti una panchina e la gettavano in acqua dalla passeggiata del Lusenzo. Il filmato, diffuso da loro stessi, probabilmente per l’assurda vanteria di mostrare ad amici e conoscenti, il gesto vandalico, era finito nelle mani sbagliate, per così dire. Le mani, cioè, di qualcuno che non lo ha tenuto per sé, ma lo ha girato alla polizia di Stato. Immediati, anche con l’aiuto di qualche cittadino, i tentativi di riconoscimento delle persone coinvolte che, a quanto pare, sarebbero andati a buon fine.

Il condizionale dipende solo dall’ufficiosità della fonte, a sua volta legata al fatto che quasi tutti i protagonisti sono minorenni e potrebbero, soprattutto a fronte di un ravvedimento, godere di un trattamento di favore. Non è del tutto da escludere, infatti, che la procedura di riconoscimento abbia incontrato qualche difficoltà ma, nel caso, agli autori dei danneggiamenti resta la possibilità di rischiare di essere scoperti, grazie alle dichiarazioni degli altri (e subire una pena più grave) oppure quella di presentarsi spontaneamente, facendo risparmiare un po’ di lavoro agli inquirenti, e ottenere un attenuamento delle sanzioni.

Sui social network il sentimento di condanna per i gesti compiuti da questi ragazzi è unanime e molti chiedono che siano obbligati a riparare i danni provocati. Qualcuno se la prende anche con i loro genitori che, colpevoli di non averli educati a dovere, dovrebbero pagare di tasca loro i medesimi danni. Comunque vada, la vicenda costituisce un prezioso precedente, perché permette di affermare che i vandalismi gratuiti sui beni pubblici non restano sempre impuniti, nonostante la scarsità delle risorse che non permette la presenza continua di sorveglianti nelle zone a rischio. In questo caso i giovani teppisti si sono tirati la zappa sui piedi da soli, riprendendo la loro “impresa” ma, in futuro, potrebbero essere le immagini registrate dalle telecamere a svolgere il ruolo di testimoni o di deterrenti.

Questo è già accaduto con l’installazione delle telecamere sotto i portici di Corso del Popolo che, a detta degli operatori preposti, hanno scoraggiato certi comportamenti e, in qualche caso, sono state di aiuto per le indagini. Certo non sarà facile, perché, i vandalismi sembrano non fermarsi mai: ieri si è saputo che anche le panchine in marmo all’Isola dell’Unione sono state imbrattate e spezzate in più parti. Si tratterebbe, quindi, della terza notte di seguito di danneggiamenti e gli autori potrebbero essere sempre gli stessi.

Diego Degan

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