Ictus nel 2009, patente rinnovata per un anno

La protesta di Sarto: «Per un mese sballottato da medici che non mi hanno mai visitato»

CAMPONOGARA. «Nessuno mi ha mai detto che il problema dell’ictus e delle apnee notturne mi avrebbero potuto portare problemi per il rinnovo della patente. A me invece è stata rinnovata solo per un anno». A raccontarlo è Pietro Sarto, 48 anni di Camponogara, che, a dicembre, si è visto rinnovare la patente di guida per un anno. L'uomo nel 2009 è stato colpito da ictus e durante la degenza ha scoperto di soffrire di apnee notturne. «Nel 2010 ho fatto una polisonnografia e mi venne prescritta la ventiloterapia notturna, ma, dopo aver provato il macchinario, l’ho restituito». A ottobre 2013, vista la scadenza della patente per il 4 novembre, Pietro inizia l’iter per il rinnovo. «Mi reco in una autoscuola esponendo il mio problema dell’ictus, mi viene detto di tornare quando c'è il medico e mi consegnano un modulo di autocertificazione, dove però non si fa riferimento all’ictus e alle apnee notturne che non ricordo di avere. Ho segnato che l’ictus poteva avere origine dal malfunzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Il medico mi ha detto che avrei dovuto farmi visitare dalla commissione medica per il rinnovo patenti».

A Pietro, intanto, viene fornito un permesso provvisorio di guida e un elenco di documenti da presentare. «Si tratta di visite non più vecchie di tre mesi che mi sono costate circa 700 euro. Dal pneumologo non ho l’esito della polisonnografia perché ho portato i documenti relativi all’ictus. Il medico scrive che sto bene e che è utile un nuovo controllo polisonnografico».

Pietro va quindi davanti alla commissione. «Mi danno un modulo per l’autocertificazione più dettagliato del precedente, dove sono elencate anche le malattie neurologiche. Vengo poi sottoposto a un controllo oculistico, a un’indagine sugli esiti di ictus e poi il presidente decide di rinnovarmi la patente per un anno. Deluso dalla decisione, ho rilevato che avrebbero potuto chiedermi approfondimenti poichè la polisonnografia era di tre anni fa».

Giacomo Piran

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