Ici e Imu sulle spiagge del Lido: maxi evasione da 6 milioni

Tributi non versati dai concessionari e immobili non accatastati. Nella rete sono caduti anche Excelsior e Venezia Spiagge

VENEZIA. La spiaggia del Lido? Un lungo arenile di evasione dove nemmeno il Comune ha mai pagato Imu e Ici. Dove le aree adibite ad attività che creano reddito e immobili che si trovano su zona demaniale, non sono mai state accatastate. Nella rete sono cadute strutture alberghiere note come l’Hotel Excelsior o Venezia Spiagge, compartecipata del Comune. Senza dimenticare campi da tennis che risultavano essere, per il Catasto, degli orti. Un’evasione, riscontrata dai militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza, che ammonta negli ultimi cinque anni a quasi sei milioni di euro.

I militari hanno iniziato il conteggio partendo dall’anno 2009; tutto quanto avvenuto prima è caduto in prescrizione. L’indagine denominata “Operazione Alcione” è iniziata nel 2011 e riguarda tutte le aree demaniali del litorale Veneziano, da Isola Verde a Bibione. E i dati sono sconfortanti in quanto il 96 per cento dei controlli fin qui svolti hanno evidenziato irregolarità. E non è ancora finita. L’arenile, infatti è molto lungo.

Nell’ambito del controllo sistematico del demanio marittimo, fluviale e lagunare i finanzieri hanno controllato alcuni stabilimenti del Lido, compresi gli alberghi antistanti e le annesse strutture, per verificarne la regolarità sotto il profilo demaniale, ambientale, urbanistico e fiscale, con particolare riferimento ai tributi locali: Ici e Imu.

Dai controlli effettuati è emersa una vastissima e ingente evasione dei tributi, dovuti su aree ed immobili che si trovano su terreno demaniale e non versati dai concessionari. Praticamente tutto l’arenile è stato un mezzo per evadere milioni e milioni di euro. Soldi che non sono mai finiti nelle casse pubbliche, perché nessuno li ha mai chiesti. I finanzieri hanno inoltre rilevato che la quasi totalità degli immobili e delle aree demaniali controllate non risultano accatastate. Insomma per lo Stato in quei luoghi non c’è nulla. E anche in questo caso, negli anni, in molti che dovevano controllare sono stati disattenti. Sono stati sinora controllati sette concessionari demaniali, ai quali è stato contestato complessivamente il mancato pagamento di Ici-Imu per 2.450.000 euro, relativo alle annualità 2009-2014.

I controlli sono stati estesi anche nei confronti di società proprietarie di alberghi e negozi su aree private limitrofe a quelle demaniali, collegate nell’esercizio delle attività d’impresa. Per le stesse annualità l’evasione dei tributi locali accertata è stata complessivamente di 3.401.490 euro. In totale, l’evasione dell’Ici–Imu scoperta sul litorale del Lido ammonta a ben 5.851.490 euro. I finanzieri, alla fine, hanno segnalato all'Agenzia delle Entrate, all’Agenzia del Territorio, all'Agenzia del Demanio e al Comune di Venezia le irregolarità rilevate.

Si tratta, in alcuni casi, di strutture dichiarate “immobili storici” che, a decorrere dal 2012, con l'introduzione dell'Imu non godono più del trattamento favorevole per il pagamento dei tributi locali. Con l'Ici l'imposta era determinata tenendo conto della superficie degli immobili e della tariffa più bassa esistente in zona, che nel caso del Lido risulta essere la categoria “A5 di prima”, spiegano alla Guardia di Finanza come quelle di un'abitazione ultrapopolare, senza tener conto della rendita catastale. Con l'Imu invece dal 2012 viene riconosciuta una riduzione del 50% sull’imposta calcolata, tenendo conto della rendita catastale attribuita, meccanismo di calcolo molto meno favorevole del precedente.

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