I voti presi dai 5 Stelle fanno già gola a tutti: "Niente apparentamenti"
VENEZIA. Davide Scano, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, conquista la medaglia di bronzo delle elezioni comunali, alle spalle di Felice Casson e Luigi Brugnaro, ma davanti a Gian Angelo Bellati, l’anomalo candidato della Lega Nord con il quale c’era stato un certo feeling durante la campagna elettorale, con dichiarazioni di stima reciproca tra i due sfidanti staccati, dopo il conteggio delle schede, da un migliaio di voti, meno di un punto percentuale. Scano, acciaccato dalla febbre che lo ha colpito già domenica, segue lo spoglio dei risultati dalla sede di calle Due Portoni, in centro a Mestre. E da qui commenta il risultato, che conferma il dato regionale del Movimento anche su scala comunale.
Il sogno di fare di Venezia la nuova Parma non si è realizzato, ma i Cinque stelle riusciranno a portare nel parlamentino locale almeno tre consiglieri. Scano è oltre il 12%, più di 14 mila voti. «La speranza di andare al ballottaggio c’era, è inutile dire di no», dice Scano, «ma il risultato è comunque buono perché la concorrenza era molto alta ed era molto difficile competere con una macchina da guerra elettorale come quella messa in piedi da Brugnaro».
Tuttavia qualche voto in più era atteso, spiega Scano, avvocato mestrino di 39 anni, perché «dopo lo scandalo del Mose pensavamo che le persone avessero voglia di un cambio radicale, e invece è come se 4 elettori su 10 si fossero fidati di comprare la macchina in una concessionaria che li ha già bidonati una volta». Scano sa bene però anche la candidatura di Felice Casson - l’eretico del Pd - ha dato una risposta anche a questa richiesta di rinnovamento. E ora che faranno Scano e i suoi? Guarderanno a Casson, come sembra fare, e chiedere, una parte della base? Qualche avvicinamento da parte di esponenti del Pd è già avvenuto ma la linea del movimento è da tempo cristallina. «Nessun inciucio», ha tuonato anche ieri Beppe Grillo, commentando il dato che fa del movimento il secondo partito a livello nazionale, anche se a Nordest i risultati non sono stati altrettanto entusiasmanti.
«Nessun apparentamento», scandisce Scano, «ogni elettore farà quel che vuole. Quel che potremo fare è invece invitare i due candidati del ballottagio a sottoscrivere alcuni impegni sui temi che ci stanno più a cuore: penso ad esempio alle revisioni delle concessioni comunali dei forti o degli impianti sportivi, spesso affidate in modo discrezionale o senza gara; o ancora al taglio degli incarichi di Ca’ Farsetti, che permetterebbe di ridurre la spesa. È una questione di cui dovremo discutere con tutto il gruppo».
Di una cosa però Scano è convinto, nonostante i risultati simili ottenuti alle regionali e alle comunali sembrano suggerire un’interpretazione diversa. «Abbiamo raggiunto questi risultati senza un solo comizio di Grillo, e penso che queste percentuali siano dovute al fatto che gli elettori stiamo cominciando a conoscerci come persone, probabilmente se non ci conoscessero, vista la frammentazione delle candidature, il risultato sarebbe stato inferiore. Questo è un aspetto sul quale dovremo lavorare molto, e meglio, cercando di raggiungere anche le zone meno centrali dove siamo meno conosciuti, come le isole del centro storico, Favaro o Marghera».
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