I vongolari bloccano il cantiere della diga

Sottomarina. Sei barche circondano il pontone. Accordo per trasferire i molluschi, poi il via ai lavori

SOTTOMARINA. Partiti, e subito bloccati dall'annunciata protesta dei vongolari, i lavori per la diga sommersa. Una giornata, quella di ieri, iniziata sotto cattivi auspici, ma conclusa, grazie al buon senso di tutti, con un accordo che prevede una “tregua” fino a domenica e poi l'avvio definitivo dell'opera a difesa della costa. Erano una decina di giorni che si aspettava l'inizio dei lavori per la diga subacquea che dovrà proteggere il litorale di Sottomarina sud dalle mareggiate. I vongolari erano, però, sul piede di guerra: i banchi naturali di molluschi che si trovano in quella zona sono condannati a morte da questo intervento e loro, che vivono grazie alla raccolta controllata di questa risorsa ittica, chiedevano da tempo un qualche intervento: un risarcimento o, almeno, la possibilità di raccogliere le vongole prima dei lavori e trasferirle tutte, novellame compreso, in altre zone, dove potessero sopravvivere e riprodursi. Ma la Regione, al di là delle rassicurazioni informali, aveva risposto, burocraticamente, con un silenzio assordante.

Per questo quando, ieri mattina, hanno visto le boe che delimitavano il cantiere e il pontone intento alla loro posa, i vongolari sono partiti e, con sei delle loro barche, hanno “circondato” il pontone della Coedmar e bloccato i lavori. Intanto era arrivata sul posto una motovedetta della guardia costiera che, come previsto, doveva solo verificare la posa delle boe ma che, vista la situazione, è rimasta in zona. Dal commissariato è arrivata una pattuglia per controllare l'evoluzione della protesta da terra. Sarebbe bastato poco a far esplodere la tensione. Ma, per fortuna, tutto è andato bene: la posa delle boe è stata fermata e i vongolari sono andati in Capitaneria a “trattare”. L'accordo, per ora, prevede che da oggi a domenica i molluschi vengano raccolti e trasferiti in un'altra zona e che i lavori alla diga riprendano subito dopo.

Diego Degan

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