«I vigili urbani? Armati di Kalashnikov»
SANTA MARIA DI SALA. «L’arma ai vigili? Gli darei il Kalashnikov». Il concetto del sindaco Nicola Fragomeni è chiaro. Nel caso in cui il Consiglio dell’unione dei comuni del Miranese dovesse dare parere favorevole per armare gli agenti di polizia locale, Fragomeni, li vuole bene armati, arrivando a ipotizzare il mitra sovietico Avtomat Kalashnikova, glorioso mitra dell’Armata Rossa, tra i migliori al mondo.
Una frase per il quale il sindaco, ora, è stato ribattezzato come “sindaco mitraglietta” dal comitato Possibile salese e da Liberi e Uguali. «Da quando un sindaco parla per dare aria alla bocca?», scrive in una nota Giancarlo Furlan di Possibile “I Mulini”, «Fragomeni sindaco mitraglietta».
«Lo sa il sindaco di cosa parla quando parla di Kalashnikov?», si chiedono gli esponenti del comitato Possibile, «Quando si parla di kalashnikov (AK-47 Avtomat Kalashnikov) si parla di uno strumento di morte, status symbol dei terroristi e di tutta una generazione di ragazzi cresciuti in paesi dilaniati dalla guerra. Il Kalashnikov è stato utilizzato per la strage di Charlie Hebdo, al Bataclan. È il fucile d’assalto più diffuso nel mondo con circa 185 milioni di esemplari fra la versione originale e le sue varianti, prodotte dal 1949 ad oggi. Secondo le stime degli storici è l’arma che ha causato più morti nella storia dell’umanità, tanto che in punto di morte, anche il progettista che gli dà il nome, Michail Kalashnikov si è pentito in una lettera indirizzata al patriarca della Chiesa ortodossa. Associare quest’arma ai tutori dell’ordine, riferendosi alla dotazione dei vigili urbani, come ha fatto il sindaco di Santa Maria di Sala, è quanto di più sbagliato si possa fare. Non solo nel merito della dotazione, ma anche perché il Kalashnikov è una delle armi che proprio i nostri tutori dell’ordine pubblico sequestrano e combattono».
Ma il sindaco Fragomeni tira dritto, convinto più che mai e spara a zero, per fortuna solo a parole: «Sì, sono convinto che i vigili devono essere armati. Il mio modo di vedere le cose prevede che questo corpo possa essere messo in condizione di difendere e di difendersi. Solo così il turno di sera può avere senso, altrimenti non possiamo chiedere più sicurezza se poi non diamo gli strumenti necessari per far bene il proprio lavoro. Mi dicono che sono guerrigliero, sindaco “mitraglietta”? Sì, lo sono».
Da sempre il sindaco salese ha richiesto la presenza dei vigili anche di sera, soprattutto per dare una mano ai militari dell’Arma che con un solo comando come quello di Mirano, si trovano a dover gestire due comuni. In realtà i carabinieri non chiedono vigili armati, ma solo una pattuglia che rilevi gli incidenti stradali di sera, permettendo alle forze dell’ordine addestrate alle armi e al contrasto della criminalità di fare il loro lavoro. Ma questa pattuglia non arriva e ora si parla addirittura di kalashnikov. «Di fatto», conclude Furlan, «si assiste allo sbandamento del corpo di polizia municipale del Miranese, dimorato in una bella Villa, sottratta all’uso civico comunale per volontà del sindaco Pavanello” .
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