I vescovi del Triveneto: «L'Europa ha bisogno di soluzioni comunitarie e non di nuove barriere»

«O affrontiamo questa sfida in modo comunitario, come una questione europea - rilevano i vescovi del Triveneto - oppure siamo destinati a fallire, se gli interessi che ci guidano sono soltanto quelli del proprio stato, oppure quando alcuni stati membri dell'Ue vengono lasciati da soli»
I vescovi del Triveneto con il patriarca Moraglia, in un incontro dello scorso gennaio a Jesolo
I vescovi del Triveneto con il patriarca Moraglia, in un incontro dello scorso gennaio a Jesolo

 VENEZIA. I Vescovi del Triveneto condividono le preoccupazioni «per le chiusure d'accesso dei migranti prospettate da parte di alcune nazioni europee», e appoggiano le dichiarazioni del vescovo di Bolzano-Bressanone monsignor Ivo Muser, che riferendosi al Brennero ha sottolineato che che «l'Europa ha bisogno di soluzioni comunitarie e non di nuove barriere» e che «può affrontare questa sfida». «Quando però singoli paesi si tirano indietro, lasciando quindi che la responsabilità comune ricada su pochi - proseguiva Muser nelle sue dichiarazioni - questi pochi non ce la faranno». «O affrontiamo questa sfida in modo comunitario, come una questione europea - rilevano i vescovi del Triveneto -, oppure siamo destinati a fallire, se gli interessi che ci guidano sono soltanto quelli del proprio stato, oppure quando alcuni stati membri dell'Ue vengono lasciati da soli».

«Barriere, interessi delle singole nazioni, la differenza tra noi e gli altri, tra i locali e gli stranieri, tutto questo suscita timori e costruisce steccati nelle nostre teste e nei nostri cuori. - spiega - Bisogna aiutare le persone bisognose. Il come «è da affrontare in modo concreto e competente. L'emergenza profughi inizia però in primo luogo nella consapevolezza che questi migranti sono nostri fratelli che hanno bisogno del nostro aiuto». I Vescovi del Triveneto esprimono «apprezzamento per quanto le realtà istituzionali, associative ed ecclesiali stanno facendo per rispondere all'accoglienza dei numerosi rifugiati che giungono nel Nordest». E ringraziano infine «i responsabili della società e della politica che affrontano questa sfida in modo ragionevole, senza grandi slogan populistici e con un atteggiamento di solidarietà. È compito specifico della politica offrire strutture sostenibili e - concludono - lungimiranti modelli d'integrazione».

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