«I tuoi genitori sono degli assassini»

Portogruaro. Ieri alla manifestazione di solidarietà per la Tunisia una mamma ha denunciato l’episodio accaduto alla figlia
Di Rosario Padovano

PORTOGRUARO. «I tuoi genitori sono gli assassini dei vignettisti di Charlie Hebdo». Episodio di discriminazione in una scuola quello avvenuto due mesi fa, ma denunciato solo ieri, da una famiglia di origine nordafricana residente nel Portogruarese. Il fatto ha riguardato una ragazzina di 11 anni: l’adolescente sarebbe stata mortificata da un compagno di classe che così si sarebbe espresso nei confronti della compagna cresciuta in Italia, figlia di una donna che fa parte delle tante associazioni che ieri mattina hanno partecipato alla manifestazione antiterrorismo a Portogruaro, dando vita a una catena umana di fronte al museo nazionale Concordiese in via Seminario.

La donna, di cui non evidenziamo le generalità per non rendere riconoscibile la piccola coinvolta, ha raccontato l’episodio di discriminazione a margine della manifestazione riuscita nonostante la pioggia.

«Erano appena accaduti i tragici fatti di Parigi quando mia figlia», ha dichiarato la mamma che a distanza di tempo ha avuto il coraggio di raccontare la vicenda, «tornò a casa in lacrime. Ci disse che a scuola un compagno le si era rivolto così, che io e mio marito eravamo i killer di Parigi. È inaccettabile. Ho convinto quindi mia figlia a fare un disegno che testimoni i nostri sentimenti di pace e di cultura».

La catena umana ieri mattina, dopo la manifestazione che si era svolta sabato mattina a Jesolo con trecento persone, ha espresso un messaggio molto chiaro. Tra il museo del Bardo di Tunisi, dove mercoledì i terroristi dell’Isis hanno ucciso i turisti, e il museo nazionale Concordiese di Portogruaro corre un filo comune in più. Il primo è quello storico e culturale. In entrambi i musei (inaugurati alla fine dell’800, tra l’altro a distanza di pochi anni l’uno dall’altro) sono esposte collezioni ed opere d’arte appartenenti alle stesse civiltà e culture: quella dell’Impero romano e del periodo paleocristiano. Il secondo filo è quello della condanna del terrorismo fondamentalista, della solidarietà con le vittime e le loro famiglie e dell’aspirazione alla pace e al rispetto per tutte le fede. Un filo che è stato teso ieri mattina con la manifestazione promossa dalle associazioni degli immigrati, ed in particolare quelle islamiche, proprio davanti al museo portogruarese.

«È la nostra risposta all’attentato al Bardo», sottolinea, a nome degli organizzatori, Bouchaib Tanji, presidente della Federazione Islamica del Veneto. In poco tempo una cinquantina tra immigrati provenienti da diversi Paesi, tutti di tradizione islamica (Marocco, Senegal, Bosnia, Tunisia, Egitto) e cittadini italiani hanno formato una catena umana punteggiata di cartelli di solidarietà con la Tunisia e il popolo tunisino, le famiglie delle quattro vittime italiane, la condanna del terrorismo. Una risposta simbolica da Portogruaro a un fatto gravissimo, che ha fatto ripiombare il mondo intero nell’incubo del terrorismo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia