«I soldi non c’entrano Volevo solo tornare a fare il mio lavoro»

Chioggia. Mauro Boscolo Bielo (M5S) dopo le dimissioni «Con l’impegno da assessore mi sentivo soffocare»

CHIOGGIA. «Tornerò a fare l’architetto, il docente, lo scrittore». L’ex assessore Marco Boscolo Bielo, a 24 ore dalla decisione di lasciare la giunta Cinque Stelle, rompe il silenzio e spiega, anche con qualche punta di ironia, ciò che lo ha portato a decidere di chiudere l’esperienza amministrativa, dopo appena cinque mesi.

Un colpo di scena quasi per tutti. Cosa si è rotto nel meccanismo?

«Non c’è stato alcuno strappo. Semplicemente la presa d’atto che questa non era la mia vita. Io sono un architetto, amo il mio lavoro e voglio fare questo. Voglio tornare a dedicarmi alla progettualità, tornare a fare il docente e curare le mie pubblicazioni. L’impegno da assessore non me lo permetteva e sinceramente mi sentivo soffocare».

Al momento dell’incarico (luglio) aveva assicurato di poter svolgere entrambi i ruoli e che il pendolarismo (vive a Godega di Sant’Urbano) non le sarebbe pesato…

«Finché uno non prova l’esperienza di pubblico amministratore non può capire. Mi sono ritrovato completamente assorbito dagli impegni istituzionali, ero sempre a Chioggia, una cosa impensabile per me che 25 anni fa ho deciso di andare via perché mi stava stretta. Mi ritrovavo di sera e nei weekend a lavorare per le pubblicazioni che sto curando. Non potevo continuare. Pensavo di poter contribuire alla gestione della cosa pubblica, ma ho capito che il mio lavoro di architetto è la mia vera missione. Se non fosse successo oggi, me ne sarei andato a inizio anno…».

Allora ci sta dicendo che le dimissioni erano nell’aria da un po’?

«Sì ci sto pensando da parecchio. Ho assunto l’incarico a luglio, agosto lo possiamo togliere perché tutto si ferma, in pratica ho fatto tre mesi, già oltre la mia personale sopportazione. Non avrei mai potuto portare a termine il mandato. Pensavo che con deleghe “tecniche” le due cose si potessero conciliare, sbagliavo, l’ho capito e mi sono fatto da parte. Credo che il mio stesso pensiero sia condiviso anche da qualche altro assessore in questa giunta…».

Potrebbero arrivare altri colpi di scena?

«Non posso parlare per gli altri, ma sicuramente un libero professionista dentro la macchina comunale si sente soffocare. Prima o poi la crisi arriva. Da quando ho rassegnato le dimissioni mi sembra di essere tornato libero. A gennaio sarò a Roma a insegnare a un corso nazionale sulla sismica organizzato dall’Ordine degli architetti e degli ingegneri. Sto studiando la nuova normativa antisismica, oggi al vaglio del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, per aggiornare le mie sei pubblicazioni sull’argomento».

L’opposizione insinua, e il sindaco non ha smentito, che alla base della decisione di andarsene ci sia la richiesta di un rimborso spese di 920 euro per i viaggi di ottobre…

«Mi viene da ridere. Ma uno potrebbe dimettersi per una cosa del genere? Ho solo chiesto di sapere quanti soldi mi spetterebbero per l’utilizzo della mia auto per gli spostamenti. Richiesta che ho fatto due mesi fa e salta fuori oggi. Non so nemmeno quando e se vedrò questi soldi. Forse è più bello pensare che me ne sono andato per questioni economiche, invece la verità è molto più semplice. Me ne sono andato perché voglio fare il mio lavoro».

E le storie su una sua rincorsa al ruolo di dirigente all’Urbanistica?

«Un’altra barzelletta che mi sta divertendo molto. Ma chi può credere che sarei così sprovveduto e ignorante da pensare di poter fare il dirigente nel Comune in cui sono assessore? Conosco le leggi e le rispetto. Si stanno inventando qualsiasi cosa pur di non credere alla soluzione più ovvia».

Nessun rimpianto?

«Avevo avviato alcune cosine che porteranno avanti altri, spero. Stavo lavorando anche a un progetto di modifica dei regolamenti edilizi per potenziare la sicurezza sismica. Mi sarebbe piaciuto che Chioggia diventasse protagonista di un progetto pilota che ho in mente da tempo, purtroppo non sarà così».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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