I sindaci respingono il bilancio sociale dell’Usl

Scontro sulla spesa per l’assistenza. La Regione: «I Comuni non pagheranno di più»

MIRA. Il Comitato dei Sindaci del distretto 3 (ex Usl 13, Dolo Mirano) boccia il bilancio economico preventivo del 2018, ma dalla Regione l’assessore al sociale Manuela Lanzarin assicura che: «a breve saranno adottati i provvedimenti per rivedere le varie unità offerta per la salute mentale e mantenere gli stessi livelli livelli essenziali di assistenza (Lea) dell’anno scorso».

Il Comitato ha votato all’unanimità per il rinvio della proposta di bilancio presentata, che prevede, rispetto al 2017, un aumento di spesa a carico dei Comuni di oltre 500 mila euro. «Gli aumenti», fanno sapere i sindaci, «sono dovuti per assicurare la continuità assistenziale delle persone con disabilità mentale, i cui costi, con provvedimento regionale, sono stati posti a carico dei Comuni per il 60%, mentre prima lo erano al 40%».

I sindaci hanno votato la sospensione dell’approvazione. «Avevamo da mesi segnalato l’impossibilità di sostenere queste decisioni nei bilanci comunali», spiega Silvano Checchin, sindaco di Spinea e presidente del comitato, «Questo aumento segue quello del 2107 delle rette per i centri per disabili. Siamo stanchi di subire e con noi i cittadini che rappresentiamo».

«Non siamo disposti a votare un bilancio lesivo delle autonomie locali», aggiunge Giovanni Battista Mestriner, sindaco di Scorzé. «Nel caso di Mira», spiega il sindaco Marco Dori, «stiamo parlando di oltre 100 mila euro. Una spesa non prevista e che non riusciremo a coprire se non tagliando servizi». Unanime la richiesta a Palazzo Balbi: «La Regione intervenga al più presto. Non è più possibile mungere i Comuni».

La risposta della Regione con l’assessore Lanzarin: «La Regione ha ascoltato le istanze dei sindaci e al presidente di Anci Veneto avevo già anticipato che stiamo lavorando per una soluzione che vada incontro alle esigenze di malati, associazioni e Comuni».

«Gli ambiti assistenziali richiamati dai sindaci», continua, «richiederebbero una valutazione contestualizzata. Ricordo che per quanto riguarda le tariffe e le quote di rilievo sanitario relative alla residenzialità extraospedaliera nell’ambito della salute mentale, la giunta ha dovuto dare attuazione a disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica. La Regione sta operando per uniformare lo standard delle prestazioni e servizi. Assicuro i sindaci che saranno adottati i provvedimenti per rivedere le varie unità offerta per la salute mentale e mantenere gli stessi livelli Lea dell’anno scorso, così che per i Comuni la spesa resti invariata». (a.ab.)

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