«I sindaci accolgano i profughi»
JESOLO. Citano un messaggio di Papa Francesco e una frase pronunciata di recente dal patriarca di Venezia, Francesco Moraglia: «L’accoglienza è la risposta alla globalizzazione dell’indifferenza». E si rivolgono direttamente a tutti i sindaci della zona, perché rivedano il loro rifiuto e si attivino per offrire accoglienza ai profughi di Lampedusa.
La presa di posizione arriva dalla Caritas vicariale del Sandonatese e segue la lettera inviata nei giorni scorsi dal prefetto Domenico Cuttaia a tutti i Comuni, per sondare la disponibilità delle amministrazioni locali a ospitare alcuni dei profughi di Lampedusa destinati alla Croce Rossa di Jesolo.
Dai sindaci, di ogni parte politica, per ora, è arrivato un coro di no, anche se con motivazioni diverse. «Abbiamo appreso che molti sindaci del nostro territorio hanno rifiutato l’accoglienza provvisoria dei profughi di Lampedusa. Lo Stato chiama al dovere civico dell’accoglienza per i profughi», recita la nota della Caritas vicariale Sandonatese, «e noi chiediamo ai nostri sindaci di avviare i necessari contatti per affrontare questa nuova emergenza, corrispondendo alla naturale e più virtuosa disposizione delle nostre comunità a farsi carico delle situazioni di povertà ed emarginazione, non rifiutando questo, pur gravoso, dovere civico. Per questa emergenza, per le sue dimensioni è necessario l’impegno di tutti a partire dall’Europa e governo nazionale, ma anche delle istituzioni del territorio, della Chiesa, della società civile e del volontariato. Ognuno può mettere a disposizione le proprie risorse e competenze e gli stessi migranti potranno essere coinvolti nel lavoro e nelle opere concrete inerenti la loro accoglienza».
Oltre alla mancanza di alloggi disponibili, tra le perplessità manifestate da alcuni Comuni figura anche l’aspetto economico. Risulta che ci siano amministrazioni che attendono ancora il completo rimborso delle spese sostenute quando per la prima volta il territorio ospitò i profughi giunti dalla Libia. La Caritas non nasconde le difficoltà, ma invita tutti a proseguire nella strada dell’accoglienza.
«Riconosciamo l’impegno di alcune nostre amministrazioni, della Chiesa e del volontariato per la precedente emergenza dei profughi e rifugiati dalla Libia, impegno ancora in essere per alcune situazioni, considerata anche la grave crisi economica», conclude il messaggio della Caritas vicariale del Sandonatese, «invitiamo i rifugiati e profughi ancora presenti fra noi e quelli potenziali, a proseguire nella strada di una civile integrazione e convivenza pacifica e soprattutto a non perdere la speranza per un futuro migliore».
Finora sul caso profughi si era levato un coro quasi unanime di voci contrarie e proteste, comprese quella del governatore Zaia che aveva invitato proprio i sindaci a opporsi all’arrivo dei profughi.
Giovanni Monforte
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia