I sindacati solo spettatori «Non ci hanno coinvolto»

Cgil, Cisl, Uil accusano: «Comune e Regione non hanno avuto il coraggio di agire L’arrivo del commissario ci fa sperare, ma occorrono trasparenza e confronto»

MARGHERA. «Visto che il sindaco non ha mai voluto mettersi davvero in gioco su Porto Marghera, non ci resta che sperare nel commissario governativo, anche se ciò significa ammettere che a livello locale non sono stati in grado di risolvere questo e altri grandi problemi che impediscono la ripresa e lo sviluppo».

Arrabbiati e quasi offesi, i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil – presenti ieri solo come spettatori, senza diritto di parola, alla firma dell’accordo tra Brugnaro e il ministro Galletti – si sono sfogati con i giornalisti accusando il sindaco di «non aver mai voluto coinvolgere le parti sociali e governare una questione strategia come il presente e il futuro di Porto Marghera».

A Brugnaro i sindacati rimproverano di non aver mai avviato un vero «confronto con le parti sociali», di aver voltato le spalle all’Eni che offriva 107 ettari di aree (con una dotazione di 38 milioni per le bonifiche), di non aver mai fatto decollare nè Marghera Eco Industries (la nuova società che doveva acquisirle e venderle dopo la bonifica) e tanto meno di aver messo in moto l’Agenzia per lo Sviluppo. «Il commissariamento di Porto Marghera è la conseguenza dell’assenza di confronto e iniziativa politica del sindaco Brugnaro e della Giunta regionale di Luca Zaia – commenta Enrico Piron, segretario generale della Cgil veneziana – . Non ci hanno mai voluto incontrare per tirare fuori Porto Marghera dallo stato di abbandono in cui si trova e ora centralizzano tutto a Roma. Speriamo solo che ora ci sia un po’ di più coraggio e trasparenza».

«A quanto è stato detto – aggiunge Piron – ci sono solo 72 milioni subito a disposizione, ma quando arriveranno gli altri oltre 100 milioni per completare il marginamento e le ulteriori risorse per avviare le bonifiche dei ruoli da rilanciare?». «Non ci è piaciuto far da spettatori su una partita così importante per l’economia e l’occupazione come il futuro di Porto Marghera – aggiunge Paolo Pozzobon della segreteria della Cisl veneziana –, l’arrivo di un commissario governativo deve segnare l’avvio di un coinvolgimento fattivo, nel Tavolo Permanente, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori nei piani di risanamento e rilancio delle aree dismesse».

Gerardo Colamarco, segretario regionale della Uil: «Continuano a non coinvolgerci ma qualcuno ci ha ascoltato e ora si parla di commissariamento. La questione delle bonifiche non può più essere rimandata ed è finalmente stata prevista la figura di un commissario governativo, speriamo sia la volta buona». «Resta il fatto – aggiunge Colamarco – che il Patto per Venezia firmato a fine novembre indicava un investimento ben superiore su Porto Marghera. Dove e come verranno trovate tutte le risorse necessarie? Quando si capirà, per davvero, che il polo di Porto Marghera può ancora rappresentare un fenomenale volano per la ripresa dell'economia della nostra regione?».

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