I sindacati chiedono di essere coinvolti
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la necessità di condividere i progetti di sviluppo e il rispetto delle regole
«I progetti per il futuro di Porto Marghera debbono avere al centro il tema del lavoro da creare coinvolgendo le organizzazioni sindacali dei lavoratori». Enrico Piron della Cgil veneziana, Paolo Bizzoto della Cisl e Brunero Zacchei della Uil al dibattito sul futuro di Porto Marghera con il sindaco e tutti gli altri non sono stati invitati, in compenso due ore prima hanno potuto spiegare in piazzetta Gianni Pellicani le loro opinioni e i loro programmi per il futuro di Porto Marghera. «Se si vuole cogliere davvero l’occasione del Centenario per rilanciare Porto Marghera – ha il segretario della CIsl – bisogna farlo coinvolgendo i lavoratori e le altre parti sociali in progetti chiari per creare le condizioni che possono attrarre sul serio gli investitori». «L’occasione – ha aggiunto Bizzotto – che abbiamo ora davanti è l’Accordo di Programma che dovremo fare per attivare i finanziamenti per l’area di Crisi complessa». Anche per Enrico Piron della Cgil«non si possono obbligare gli investitori a investire a Porto Margherta, ma si possono creare le condizioni per lo sviluppo che li convinca a farlo avendo ben presente la storia di questo territorio e il futuro che i vuole».
Piron ha voluto puntualizzare che la «condizione di base per ri mettere in moto lo sviluppo di Porto Marghera è la messa a punto del Piano Strategico per l’intera Città Metropolitana di Venezia» e per questo ha ribadito al sindaco Brugnaro la richiesta di «coinvolgere le parti sociali e garantire finalmente alla Città Metropolitana il piano strategico che da tanto aspetta per capire quale sarà il suo futuro». Anche Brunero Zacchei della segreteria della Uil ha insistito sulla necessità di arrivare ad «una condivisione vera dei piani di sviluppo per Porto Marghera, ma mettendo in chiaro che non vogliamo più vedere farsi avanti pseudo imprenditori che promettono investimenti e stabilità dei posti di lavoro e poi fanno l’esatto contrario, come abbiamo visto, per esempio, per la Montefibre e la Vinyls, cancellate da Porto Marghera con tutti i loro posti di lavoro. Per questo chiediamo che anche la Regione Veneto metta a disposizioni fondi per la formazione professionale in supporto delle aziende che vogliono investire, rispettando regole e contratti».
(g.fav.)
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