I ritocchini che regalano serenità, piacersi per sconfiggere il cancro
MESTRE. Vedersi belle per uscire dai periodi difficili della vita. Tra i servizi della Lilt, la Lega Italiana Antitumori di Venezia e Mestre, c’è ne è anche uno di meno conosciuto, ma altrettanto importante.
Ed è quello offerto gratuitamente alle donne che stanno combattendo contro il cancro, che vedono la loro pelle spenta, si guardano allo specchio e notano occhiaie che prima non c’erano. Talvolta il sorriso capovolto in una smorfia.
Per questo nella sede di via Premuda, laterale di via Piave, c’è un ambulatorio dove un medico estetico, Marzia Carniato, riesce nel miracolo di far tornare alle donne la voglia di guardarsi allo specchio. «Prima viene la prevenzione» spiega la presidente Mariagrazia Cevolani «con visite senologiche, urologiche, dermatologiche di lotta al melanoma, ma poi c’è tutto il resto. Che significa trasporto dei pazienti oncologici così come assistenza psicologica, perché lo tsunami del cancro travolge le famiglie non solo il malato».
C’è, però, anche un altro volto altrettanto importante del volontariato, e cioè quello che può contribuire a risollevare l’umore di una persona che è stata operata e che deve tornare ad affrontare la vita di prima. «È giusto che il malato pensi che tutto proseguirà serenamente, tale e quale» spiega. Tra le riabilitazioni psicologiche culturali e fisiche (il nordic walking, il dragon boat, la recitazione, la ginnastica dolce), va annoverata la medicina estetica.
Qualche giorno fa nell’ambulatorio di via Premuda, alcune donne sono tornate a sorridere con piccoli interventi che se inseriti nel contesto del cancro, hanno un valore che va oltre l’atto in sé, ossia la punturina di acido ialuronico per colmare la ruga o raddrizzare il sorriso riempiendo i lati della bocca, o ancora ritoccare il labbro per vedersi meglio.
La dottoressa Carniato sorridendo, chiama la sua arte “remise en forme”. Le donne che hanno affollato l’ambulatorio per eliminare una macchia o una ruga, attenuare il giallo o il pallore, sono tornate a casa con una marcia in più. «Faccio tornare il sorriso» dice. Infine c’è chi ricorre al tatuaggio della sopracciglia caduta o del capezzolo grazie alla collaborazione con l’ospedale dell’Angelo. Un altro servizio che offre la Lilt. —
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