I rincari del 2012: a Venezia scatta l’addizionale Irpef

Da gennaio le trattenute in busta paga per i dipendenti, due versamenti per gli autonomi: esenti i primi 15 mila euro

VENEZIA. Alla fine è arrivata: con il 2012 i contribuenti veneziani dovranno pagare l’addizionale Irpef al Comune - imposta sinora sconosciuta in città - sui redditi del 2011. E non si tratta solo di compensare con gli incassi dell’addizionale - almeno in parte - i pesantissimi mancati incassi del Casinò, che l’anno prossimo garantirà alle casse di Ca’ Farsetti solo 40 milioni di euro contro i 60 di quest’anno e gli oltre cento di solo un paio di anni fa. Anche se la Casa da Gioco tornasse a far cassa, l’addizionale resterebbe: il sindaco Orsoni l’ha ribadito anche in occasione degli auguri di Natale, «il bilancio del Comune dev’essere in pareggio in maniera autonoma», indipendentemente dalle entrate (o non entrate) del Casinò. Diverso il discorso per la Legge speciale, ora a secco - se non per i finanziamenti al Mose - ma difesa dal Comune come indispensabile per la manutenzione e la salvaguardia di una città unica come Venezia.

Per ora , l’addizionale sarà nella misura minima: primi 15 mila euro esenti, 0,19% fino a 55 mila euro di reddito, 0,2% per i redditi superiori. Ma si tratta solo di una prima fase di rodaggio, perché nel 2012 l’addizionale sarà aumentata. «La norma permette di arrivare allo 0,8%», osserva Piero Dei Rossi, direttore della Direzione Finanza e Bilancio, «ne discuteremo in sede di approvazione del bilancio di previsione 2012». Di questi tempi di tagli statali c’è ben poco di che essere ottimisti su mancati aumenti.

Ma come si paga l’addizionale? Come sempre quando si tratta di imposte, i lavoratori dipendenti se la vedranno direttamente addebitata in busta paga, in undici rate. I contribuenti autonomi dovranno versarla in occasione delle due scadenze per gli anticipi del pagamento dell’Irpef.

Dalla nuova gabella, il Comune conta di incassare almeno 7,3 milioni di euro.

Ma come da Finanziaria Monti, il 2012 peserà - tra le tante voci - sulle tasche anche dei veneziani anche con il ritorno dell’imposta sulla casa, l’Ici con il Comune che si ritroverà però a fare da esattore per lo stato, dal momento che dovrà inviare al ministero i corrispettivi per il rientro del deficit pubblico, salvo poi vedersene restituire (chissà quando) una parte. Secondo le stime, si parla di un aumento medio a famiglia a livello provinciale tra i 140 e i 160 euro, considerata l’esenzione fino a 200 euro per la prima casa, più 50 euro eper figlio residente fino a un massimo di 4. Ma i nuovi estimi catastali ai quali sta lavorando il governo - valutazioni non più per vani, ma per metri quadrati - renderà certamente più onerosa l’imposta sulla casa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia