I rifiuti di Sigonella e il mistero dei documenti del camion di Mira

Il carico partito dalla Sicilia fermato l’altro giorno lungo la Romea a Mira L’azienda: «È tutto in regola, non capiamo i motivi del provvedimento»

MIRA. Giallo dei fusti contenenti rifiuti sequestrati in Romea, l’azienda che li aveva inviati in Veneto per essere trattati spiega: «La documentazione che li accompagna è chiara e spiega correttamente quanto è contenuto nei fusti».



I 150 fusti restano sequestrati, ha ereditato l’indagine Elisabetta Spigarelli. Il sequestro era stato disposto dalla collega Lucia D’Alessandro ed eseguito dalla polizia locale di Mira.

Si tratta di rifiuti provenienti dalla manutenzione delle navi e degli aerei dell’esercito americano che fanno base in Sicilia. La gran parte provengono da Sigonella e da Ragusa, in quest’ultimo porto attraccano le navi da guerra americane presenti nel sud del Mediterraneo. A confermarlo è Vincenzo Giuffrida, responsabile tecnico della FG Recycling System.

È l’azienda catanese che ha lì’appalto per la raccolta dei rigiuti speciali provenienti dalle basi militari americane. Spiega Giuffrida; «Precisiamo che noi siamo autorizzati a raccogliere e stoccare quel genere di rifiuti e di inviarli ad aziende che poi trattano gli stessi per lo smaltimento. Lavoriamo nel mondo dei rifiuti dal 1974. Non abbiamo ancora capito con precisione i motivi del sequestro, Di certo i formulari di accompagnamento sono corretti e corrispondono a quanto è contenuto nei fusti. Rifiuti inoltre indicati anche sui contenitori.

Quindi è facile sapere cosa veniva trasportato. Se qualcuno sostiene che la documentazione è falsa si assumerà le proprie responsabilità» continua Giuffrida. «Se la polizia locale ritiene che i fusti non erano stoccati correttamente, verifichiamolo in sede di dissequestro. Ma illegalità su quanto dichiarato non esistono assolutamente. Abbiamo tutti i permessi per operare e abbiamo consegnato il carico per il trasporto ad una ditta in regola come è autorizzata la società che poi doveva trattare i rifiuti a Motta di Livenza. Sono aziende, entrambe, con le quali era la prima volta che noi lavoravamo.

La gran parte del carico» sottolinea il responsabile della società «proveniva dalla base americana di Sigonella. Abbiamo l’appalto per la raccolta in tutte le basi americane della Sicilia. Il resto è stato raccolto a Ragusa. Si tratta di bombolette spray usate che contenevano varie sostanze, stracci sporchi di colore e solventi, fanghi provenienti da pozzetti di ispezione delle basi, resti di colore e altre sostanze usate per la manutenzione ordinaria di navi. Nulla più. E ripeto, tutto spiegato ed elencato nei formulari di accompagnamento che ha esibito il camionista agli agenti quando è stato fermato.

La cosa che dispiace» conclude Giuffrida «è che con troppa facilità si accosta il lavoro dello smaltimento dei rifiuti alla criminalità organizzata e in quanto noi siciliani alla mafia. Questo è fastidioso anche perché da anni lavoriamo in maniera corretta in un settore non facile».

Ora si attendono gli sviluppi dell’indagine della polizia locale di Mira e le decisioni del giudice, A breve sia la ditta proprietaria del camion, la Zuccaro Trasporti che la FG Recycling Systems proprietaria dei 150 fusti chiederanno il dissequestro. Anche perché le venti tonnellate di rifiuti dovranno essere smaltite nell’azienda di Motta di Livenza. Non è escluso che il magistrato disponga la verifica sul contenuto dei fusti.

Il sequestro è avvenuto mercoledì mattina lungo la Statale Romea. Una pattuglia della municipale ha fermato il Tir proveniente dalla Sicilia e stando agli agenti ci sono delle anomalie nella documentazione che accompagnava il carico di rifiuti. Da qui il sequestro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia