I ricordi di don De Pieri all’asta: raccolti oltre 40mila euro

Mobili, pezzi di antiquariato e quadri. Il ricavato andrà in beneficenza e il ritratto di monsignor Vecchi al duomo di San Lorenzo 

L’INIZIATIVA. L’asta di don Franco De Pieri raccoglie oltre 40 mila euro che saranno destinati ai più poveri. È iniziata alle 15 ed è finita alle 19, 150 pezzi uno dopo l’altro battuti all’asta al Centro Santa Maria delle Grazie, dov’erano stati esposti una settimana. Mobili, pezzi di antiquariato di un certo valore, quadri di pregio acquistati anche a tremila euro e oggetti etnici come una bellissima porta nepalese venduta a una ragazza alla sua prima asta, per 100 euro. Il fratello di don Franco, Paolo Cibin, ha preso la parola prima dell’inizio dei lavori per spiegare quali erano le intenzioni del compianto sacerdote mancato nel 2015, cosa stava scritto nel suo ultimo testamento (ne redigeva uno all’anno), le volontà del fondatore del Centro Don Milani, che negli ultimi anni di vita si era spogliato di tutto e il cui unico e più profondo desiderio una volta andato in pensione, era vivere in Brasile e aiutare i suoi bambini meno fortunati. Un’asta seguita – la sala era piena – e vissuta tutto d’un fiato. Alla fine del pomeriggio quasi tutte le opere in catalogo sono state vendute e quelle che non sono state assegnate, probabilmente verranno messe in vendita online, dal momento che per alcune sono state avviate delle trattative private.

Tra i pezzi più importati, dipinti di artisti del calibro di Marco Novati (un ritratto di monsignor Vecchi), Vincenzo Eulisse, Pietro Annigoni, ma anche mobili d’antiquariato, i più antichi del 1700 e ancora oggetti d’arte sacra. Ad aggiudicarsi il ritratto di monsignor Vecchi per 2. 900 euro circa, è stato il fratello di don Franco, Paolo Cibin, dopo un susseguirsi ferrato di offerte: non lo terrà per sé ma lo donerà al Duomo di San Lorenzo perché rimanga alla città. Gli oltre 40mila euro ricavati, verranno dati in beneficenza alle associazioni San Vincenzo delle parrocchie del Corpus Domini e di San Paolo di Mestre, di cui don Franco è stato parroco e alla missione salesiana in Brasile in cui don Franco ha trascorso circa due anni della propria vita. Nel 2015 – ricordiamo – erano stati messi in vendita i presepi provenienti da tutto il mondo, venduti nell’arco di qualche giorno. —


 

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