I ribelli Penzo e Tiozzo cacciati da Forza Italia

Chioggia al voto. Colpo di scena nel partito ancora diviso sul nome del candidato Il coordinatore Bachetto: «Espulsi perché creavano confusione nell’elettorato»
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Forza Italia butta fuori Matteo Penzo e Daniele Tiozzo Brasiola. Il coordinamento comunale di martedì sera, che doveva chiudere sulla scelta del candidato sindaco, si è invece concluso con una richiesta all’unanimità di espulsione, che sarà vagliata a breve dalla segreteria provinciale, e con un rinvio di 24 ore per il responso sul sindaco, anche se pare che le quotazioni diano in vantaggio Marcellina Segantin (candidata di Chioggiaviva e lista fucsia di Brugnaro) sul sindaco uscente Giuseppe Casson.

Lo scenario politico si arricchisce di un nuovo colpo di scena in un clima elettorale particolarmente insolito. Il coordinamento comunale forzista invece di discutere sul candidato ha deciso di mettere fine alle continue beghe con i “ribelli” Matteo Penzo (presidente del Consiglio comunale) e Daniele Tiozzo (consigliere comunale eletto nella civica del sindaco e poi passato in FI), votando all’unanimità la proposta di espulsione. «La abbiamo motivata con una lunga lettera e numerosi allegati», spiega il coordinatore comunale, Vincenzo Boscolo Bachetto, «Queste due persone con il loro comportamento hanno confuso l’elettorato, sostituendosi impropriamente al ruolo del coordinamento locale, eletto democraticamente nell’assemblea del 16 gennaio scorso a cui non hanno nemmeno partecipato. Il loro atteggiamento non è compatibile con il clima di collaborazione, stima e rispetto democratico che abbiamo instaurato nel partito. La scelta del candidato sindaco sarà presa stasera (ieri ndr) dopo un percorso gestito dal coordinamento comunale, senza interferenze di sorta». Pare che la direzione presa vada verso la Segantin, malgrado le resistenze poste da nomi importanti del partito, come Brunetto Mantovan, che invece vorrebbero sostenere Casson. Sull’espulsione l’ultima parola spetta al coordinatore provinciale, Michele Celeghin, ma secondo Bachetto l’esito è scontato. Secondo i diretti interessati invece nulla è ancora deciso. «La decisione non spetta alla sezione locale», sostiene Penzo, «quando arriverà un documento ufficiale, dirò la mia». «Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale», spiega Brasiola, «come del resto non ho mai ricevuto comunicazioni di indirizzo politico né dal coordinatore locale né da altri. Quando nella politica viene meno il dialogo e ci si sottrae al confronto con chi la pensa in modo diverso, viene meno il senso della politica e si comincia a parlare solo di personalismi».

Ieri ha sciolto gli indugi anche Fare che conferma il sostegno, già ipotizzato, alla Segantin. «Con Chioggiaviva abbiamo aperto un percorso da tempo», spiega il leader di Fare, Sandro Marangon, «per un progetto civico di rilancio della città, isolata da troppo tempo. Abbiamo deciso di collaborare con chi ha lavorato, lavora e lavorerà per la città, il mondo economico e delle associazioni, creando lavoro e mettendo fine all’immobilismo e al degrado del centro e delle frazioni».

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